[26/02/2009] Parchi

Buone notizie per il kakapo, il pappagallo notturno a rischio di estinzione

LIVORNO. Ogni tanto accadono anche i miracoli, come quello della scoperta di un maschio di kakapo (Strigops habroptila), in una zona dove era stato segnalato l’ultima volta più di venti anni fa. Un rapporto di BirdLife International, rende noto che recentemente è stato sentito l’esplosivo canto di accoppiamento di questo strano e pesante pappagallo (60 centimetri di lunghezza e 3-4 kg di peso), incapace di volare, terricolo e notturno, che non era stato più stato avvistato nella zona dal 1987, quando 4 maschi di kakapo vennero rilasciati nel conservation sanctuary di Stewart Island, in Nuova Zelanda. L’avvistamento, oltre a dare la speranza di poter rimpinguare con geni freschi l’esangue popolazione di kakapo superstite, fa pensare che questi pappagalli possano essere anche in altre isole nei quali non si credeva fossero presenti.

Una volta abbondante in tutta la Nuova Zelanda, la popolazione di kakapo è stata decimata dalla caccia e dalla predazione di mammiferi introdotti come cani, gatti, ermellini e ratti, fino ad arrivare a soli 51 individui nel 995, quando venne presa la drastica misura di spostare tutti i kakapo superstiti in isole dove erano assenti i predatori, per cercare di evitare l’imminente e completo sterminio. La popolazione residua di questi pappagalli è stata poi seguita attentamente e con immensi sforzi per la sua conservazione, come parte di un programma neozelandese più vasto per salvare le specie autoctone sull’orlo dell’estinzione.

Il kakapo è considerato uno dei più rari pappagalli del mondo, con un altissimo rischio di estinzione, quindi la notizia del maschio canterino è ottima per l’intera specie e i ricercatori neozelandesi affermano che quest’anno almeno 37 uova di kakapo sono state depositati nelle isole dove sono stati “sfollati” i pappagalli, deposizioni che potrebbero rappresentare un primo timido passo verso il recupero di questo uccello raro ed endemico.

Il kakapo non è il solo pappagallo in pericolo, l’Iucn mette tra le specie più a rischio di estinzione anche altre specie di questi uccelli. L’Ara di Wagler (Ara glaucogularis), che vive solo in Bolivia è stato decimato dal commercio di animali da compagnia. Si credeva che fosse estinto allo stato selvatico, ma stato “ri-scoperto” nel 1992, anche se i 250 individui superstiti sono a rischio a causa della caccia per rimpinguare le collezioni di uccelli americane ed europee. L´ara di Spix (Cyanopsitta spixii) è considerato uno degli uccelli più rari del pianeta e si pensa che si sia estinto allo stato selvatico nel 2000, a causa della distruzione del suo habitat e della caccia commerciale. Il futuro di questo pappagallo è affidato solo a progetti di allevamento in cattività, sperando di poterlo reintrodurre prima o poi in natura.

Del cacatua piccolo a ciuffo giallo (Cacatua sulphurea) allo stato selvatico ne sono rimasti ormai meno di 7000 individui. Anche questa è specie decimata dal commercio di animali da compagnia al quale si è aggiunta la perdita di habitat, attualmente è presente a Timor Leste e in qualche area dell’Indonesia. Parrocchetto a ventre arancione (Neophema chrysogaster) conta ormai in natura solo 150 individui che vivono in soli due siti in Tasmania, scampati alla distruzione del suo habitat.

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