[26/02/2009] Comunicati

Mobilità sostenibile: la Tnt si dà alle rotaie!

LIVORNO. Mentre il governo italiano si appresta a varare, dopo l’intesa nucleare firmata lunedì, un secondo clamoroso sì da ascrivere tra i monumenti all’inutilità (il Ponte sullo stretto, con la riunione di domani del Cipe che dovrebbe sbloccare 1,3 miliardi di euro che invece erano stati tagliati dal governo Prodi), il mondo imprenditoriale continua a dare segnali (piccoli o grandi, indotti dalla politica o costretti dagli eventi che siano) di quella riconversione ecologica dell’economia che non ha più senso ritardare, e che rappresenta l’unica via d’uscita dalle crisi che stiamo vivendo. Il primo esempio da evidenziare è quello di Tnt Italia, il corriere espresso che ha deciso che d’ora in avanti trasporterà i propri pacchi (dall’Olanda all’Italia e viceversa) via ferrovia, caricando il tir direttamente sul treno a Novara e sbarcandolo a Friburgo.

Le merci, le stesse che fino a un mese fa venivano spedite via road da Arnhem a Milano, ora seguono un nuovo processo operativo, messo a punto dopo una serie di test-pilota effettuati nel corso del 2008. Grazie a questo progetto, il 20% del traffico internazionale di Tnt Express Italy proveniente da Arnhem è diventato intermodale: oltre 400 spedizioni quotidiane tra andata e ritorno, pari a circa 14.000 Kg. di merce movimentata.

I benefici sono evidenti, come conferma Rosario Ambrosino, Operations director di Tnt Southern Europe,: «Dopo un mese di operatività, possiamo affermare che si tratta di un servizio compatibile con le nostre esigenze di flessibilità e di rispetto dei tempi di consegna e che oltretutto si è dimostrato affidabile nonostante le rigidissime condizioni climatiche di questo inverno. E’ un progetto che, in pratica, offre solo vantaggi: il rimorchio viaggia insieme alla motrice e permette di utilizzare un solo driver, riducendo le ore di guida da 36 a 14. Contemporaneamente abbiamo ridotto di 2 tonnellate ogni settimana le emissioni di CO2, ottimizzando i costi grazie ad un utilizzo più efficiente del camion e del driver».

«Tnt – conclude Ambrosino – ha in programma di aggiungere nuove rotte internazionali da e per l’Italia entro il 2009: effettueremo dei test sulle linee da e per i nostri Hub di Bruxelles e Norimberga».

Ma non ovunque un’operazione del genere è fattibile, molto dipende ovviamente dallo stato di salute e dalla capacità di carico delle linee ferroviarie e se molti Paesi europei già oggi riescono a distogliere sempre più merci dalla strada investendo sul ferro e prediligendo il trasporto su rotaia, in Italia si sa, le grandi opere hanno il sopravvento sulle manutenzioni, così come l’asfalto delle strade ha una corsia preferenziale rispetto alla rotaia.

Una riconversione ecologica avverrà anche per lo stabilimento spagnolo della Pirelli: la fabbrica di Manresa che finora ha prodotto pneumatici diventerà un centro di eccellenza tecnologica per lo sviluppo del fotovoltaico, dei filtri antiparticolato e del riciclo degli pneumatici stessi. Non tutti i lavoratori saranno riassorbiti, ma in una fase in cui nel paese iberico le aziende legate all’indotto automobilistico chiudono a grappoli, la riconversione di Pirelli è vista come un esempio da imitare, perché almeno in parte salvaguarda l’economia locale, investendo sul futuro e sul futuro delle generazioni.
Dall’altra parte dell’oceano intanto, mentre le tre sorelle Ford, Chrysler e General motors sono impegnate a dimostrare a Obama di poter correggere la loro rotta verso prodotti e produzioni più sostenibili e verso un’economia più duratura, lo stabilimento Bmw di Spartanburg, nel Sud Carolina ha avviato un´indagine energetica sulla velocità e i flussi dei venti nella zona, per verificare la possibilità di inserire il vento fra le fonti di energia alternativa già utilizzate per il funzionamento dell´impianto. Per avviare i test sono già state installate nei pressi della fabbrica due torri alte 15 metri.

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