[25/02/2009] Parchi

Arezzo: approvato il Piano di gestione dell´alpe di Poti

AREZZO. E’ stato approvato dalla giunta comunale il nuovo Piano di gestione del complesso agricolo forestale “Alpe di Poti” che scadrà nel 2022. Tredici anni di tempo per individuare linee d´intervento organizzandole all´interno del sistema informativo territoriale (Sit) integrato nel “Sistema informativo patrimonio agricolo forestale”.

«Stiamo parlando di quasi mille ettari di terreno suddivisi in quattro nuclei e localizzati al centro dell´area montana del Comune di Arezzo- ha sottolineato l’assessore all’innovazione ecologica Emiliano Cecchini- L’Alpe di Poti è un importante punto di riferimento per lo sviluppo di attività forestali e turistiche: è un ambiente che vogliamo salvaguardare e valorizzare con interventi a breve e lungo periodo».

Il Piano di gestione prevede interventi di varia natura: tra quelli in corso, la ristrutturazione del complesso edilizio in località La Valle di Scopetone da destinarsi a struttura ricettiva per il turismo naturalistico e di un altro fabbricato in località Siole a oltre 800 metri di quota da destinare a rifugio. Sempre sul fronte dell’accoglienza turistica, verranno mantenute o realizzate ex novo aree di sosta dotate di tavoli per picnic, barbecue, giochi per bambini e curata la rete sentieristica e cartellonistica. Il complesso Agricolo forestale “Alpe di Poti” è molto ampio: Scopetone – Valle (195 ettari); San Cassiano – Galloro – Salto del Lupo (360 ettari); Siole - Scopeto – Traforco (180 ettari); Ranchetto – Colle – Giglioni (240 ettari).

Complessivamente 975 ettari che necessitano di un’attenta prevenzione incendi e tutela del patrimonio boschivo per cui sono necessarie specifiche professionalità: «Abbiamo una squadra di operai forestali – ha continuato Cecchini – e quattro tecnici che hanno acquisito la qualifica di “direttore delle operazioni di spegnimento degli incendi boschivi” partecipando ai corsi della Regione Toscana che vengono attivati nel sistema di anticendio provinciale e che fanno riferimento all´Ufficio protezione civile e foreste. Grazie a queste professionalità, realizziamo interventi diversificati per la salvaguardia ambientale di questo territorio montano che la Regione ci ha affidato in gestione. Stiamo intervenendo adesso sul diradamento delle pinete per consentire una graduale rinaturalizzazione di questi boschi di origine artificiale e la loro conversione in boschi di latifoglie autoctone. A questo scopo è in atto anche la cura delle fustaie transitorie di latifoglie per la loro graduale riconversione verso boschi di alto fusto e il taglio di boschi cedui facendo massima attenzione al miglioramento della loro biodiversità» ha concluso l’assessore.

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