[20/02/2009] Urbanistica

Il Wwf si candida alla gestione unitaria e integrata del litorale di Capalbio

LIVORNO. Realizzare un sistema integrato di gestione della fascia costiera capalbiese che comprenda i servizi di qualità necessari alla corretta fruibilità dell’area, compatibile con la fragilità dei luoghi naturali e del paesaggio

E’ la proposta che Wwf ha avanzato in collaborazione con la società Sacra al Comune di Capalbio, che in questi giorni sta procedendo all’esproprio di alcuni lotti di terreno per la realizzazione di parcheggi stagionali. Una situazione che secondo il Wwf potrebbe compromettere l’unità di gestione del territorio garantita dalla proprietà», la società Sacra appunto, che in collaborazione con il Wwf Italia gestisce la Riserva naturale del Lago di Burano e la parte naturalistica dei territori confinanti.

«La tutela ambientale garantita finora può continuare ad essere – e in prospettiva crescere - un’importante leva strategica per lo sviluppo di un modello di elevata qualità. Esiste infatti una stretta correlazione tra qualità e tutela ambientale e conservazione/valorizzazione di luoghi, cultura, identità e attività tradizionali» ha dichiarato Michele Candotti Direttore Generale WWF Italia.

Il litorale del comune di Capalbio costituisce una zona ad elevatissimo valore ambientale, conservata, anche con significativi interventi di recupero, nello stato originario.
Questo è stato possibile con la rigorosa politica di gestione paesaggistica e ambientale praticata da quasi un secolo dalla società proprietaria dell’area e con il sostegno, negli ultimi quarant’anni, del WWF Italia, impegnato nella gestione del Lago di Burano prima oasi dell’associazione dal lontano 1968 e ancora Zona Umida d’Importanza Internazionale, Sito d’Interesse Comunitario (Direttiva Habitat) e Zona di Protezione Speciale (Direttiva Uccelli).

Le finalità di pubblico interesse che la Sacra e il Wwf intendono perseguire sono sostanzialmente due: mantenere l’accessibilità delle spiagge al pubblico e garantire la conservazione dello stato dei luoghi – e la loro preservazione da opere invasive o da fenomeni di disturbo e degrado.

«L’accordo consentirebbe – spiega il Wwf - di realizzare un’iniziativa di notevole interesse per la collettività senza alcun impatto sul bilancio pubblico e senza assunzione da parte del Comune del rischio finanziario e di mercato, e inoltre di garantire una più elevata qualità della progettazione, tempi ridotti di realizzazione e una maggiore efficienza gestionale; il tutto applicando le tariffe determinate dal Comune, inclusa la riduzione per i residenti».

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