[18/02/2009] Comunicati

Con l´1% del Pil mondiale si avvia il Global Green New Deal

LIVORNO. Alla XXV sessione del Consiglio di amministrazione del Programma per l´ambiente dell’Onu (Unep) e del Forum ministeriale sull’ambiente che si concluderà il 20 febbraio a Nairobi, in Kenya, è stato presentato il rapporto "A Global Green New Deal" che fa i conti degli investimenti per l´ambiente necessari a riavviare le economie nazionali e globali e creare posti di lavoro sostenibili. Le 154 pagine del rapporto delineano una vasta gamma di opzioni e azioni disponibili ed utilizzabili dai diversi Paesi in vari punti dei loro percorsi di sviluppo economico, alcune delle quali possono essere intraprese a livello nazionale e in cooperazione con altri Paesi a livello regionale e mondiale.

Il rapporto dimostra anche che alcuni Paesi stanno già per superare, raggiungere o approvare, a livello nazionale, la quota di investimenti ambientali suggerita per raggiungere gli obiettivi proposti. Secondo il rapporto, commissionato dalla Green Economy Initiative dell´Unep ad Edward B Barbier dell´università del Wyoming, un terzo dei 2,5 trilioni di dollari necessari per il grande piano di rilancio previsto dovrebbero essere investiti in strategie per rendere l´economia mondiale rispettosa dell´ecologia, aiutando così a tirare l´economia mondiale fuori dalla recessione e ad avviarla sul cammino di un XXI secolo verde.

I risultati del "A Global Green New Deal", insieme ai dati dell´Unep Year Book 2009, sono stati presentati al centinaio di ministri dell´ambiente che partecipano al forum internazionale dell´ambiente dal direttore dell´Unep Achim Steiner, che ha sottolineato: «Tra i 2,5 e i 3 trilioni di dollari devono essere mobilitati durante i prossimi 24 mesi per far fronte alla crisi economica, sono somme praticamente impensabili solo 12 mesi fa. Spendendoli con saggezza ed in maniera creativa, offrono la chance di fronteggiare le crisi immediate di oggi e cominciare ad impegnarsi ed a progettare una risposta a quelle all´orizzonte delle future penurie alimentari, della rarità delle risorse naturali, della sicurezza energetica e dei cambiamenti climatici». Gli investimenti diretti necessari per l´ambiente sono stimati in 750 miliardi, più o meno l´1% dell´attuale Prodotto interno lordo (Pil) mondiale, potrebbero produrre rendimenti significativi, molteplici e innescare potenziali trasformazioni.

Il meccanismo di rilancio "verde" per funzionare ha bisogno meccanismi innovatori del mercato e delle politiche fiscali e devono includere stimoli all´innovazione tecnologica pulita, la stabilizzazione e l´aumento dell´assunzione globale di responsabilità per creare posti di lavoro decenti e proteggere i gruppi di persone più vulnerabili. Al centro di "A Global Green New Deal" resta la riduzione delle emissioni di gas serra e del degrado di ecosistemi che hanno un valore economico di molti trilioni di dollari se si monetizzano i servizi eco sistemici ed i prodotti che offrono, ad iniziare dall´acqua dolce sempre più scarsa.

Secondo Steiner «Il rapporto Global Green New Deal, una parte della Green Economy Initiative dell´Unep , è presentata a Nairobi ai ministri del Nord e del Sud come un antidoto alle attuali disgrazie economiche. Rappresenta un´opportunità per accelerare la marcia verso l´innovazione, verso società Green Economy, low carbon e low waste, con la prospettiva di un lavoro decente per altri milioni di persone. Diverse economie, come gli Stati Uniti, la Cina, la Corea del sud, il Giappone, la Germania, la Danimarca, la Francia e la Gran Bretagna, stanno già destinando parti dei loro piani di rilancio di diversi miliardi di dollari ad investimenti sull´ambiente. Questo rapporto è destinato ad informare un dibattito pubblico e può servire a rassicurare coloro che non sanno come procedere per trasformare anche loro la crisi in opportunità. Questa agenda, questa locomotiva per uno sviluppo sostenibile è pertinente sia per le economie in via di sviluppo che per quelle industrializzate».

Secondo il rapporto la prima occasione da cogliere per dare corpo al Global Green New Deal è quella del G20 che ad aprile riunirà a Londra le 20 maggiori economie mondiali, un summit dei maggiori Paesi sviluppati e in rapido sviluppo che potrebbe essere un´importante tappa verso la Conferenza Onu sul cambiamento climatico di Copenhagen di dicembre.

Pavan Sukhdev, direttore della Green Economy Initiative dell´Unep, ha spiegato che «Il rapporto del professor Barbier è il terzo all´interno del nostro attuale processo di lavoro per ripensare i modelli economici e puntare alla crescita dell´occupazione nel mondo, facendo leva sul "Capitale naturale" che è sia un crescente vincolo che un occasione non sfruttata, e dove il rifiuto di perseguire lo sviluppo sostenibile non può essere più una scelta possibile. Il nuovo rapporto è basato su altri due rapporti precedenti: il rapporto intermedio "The Economics of Ecosystems and Biodiversity" (Teeb) pubblicato nel maggio 2008 ed il Green Jobs Report pubblicato su iniziativa del G8+5 nel settembre 2008. Attualmente "A Global Green New Deal" è dedicato ad affrontare l´attuale crisi economica, mettendo l´accento sui piani di rilancio pensati per risolverla. Dimostra come le componenti "verdi" dei piani di rilanci, con appropriati cambiamenti di politiche, potrebbero essere utilizzati per recuperare la crescita di posti di lavoro ed arrivare ad una Green Economy più sostenibile. Il nuovo rapporto dimostra che puntare simultaneamente al triplo obiettivo della creazione di posti di lavoro, della riduzione del rischio climatico ed ecologico e di una povertà ridotta non è solo possibile ma anche seducente ed opportuno».

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