[13/02/2009] Acqua

Messa in sicurezza dell´Arno, una cabina di regia per garantire gli interventi

Il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, il segretario generale dell´Autorità di Bacino Gaia Checcucci e l´assessore regionale ai parchi e al rischio idrogeologico Marco Betti si sono incontrati stamani per discutere del futuro del bacino dell’Arno, dopo che nei giorni scorsi c´era stata un´audizione nella Commissione Ambiente del Consiglio regionale.

La novità più importantem, decisa oggi, è che i progetti per rendere l´Arno più sicuro saranno oggetto di un´attenzione particolare, monitorati nel loro evolversi, anche a livello locale, da Regione e Autorità di Bacino, attraverso al creazione di una cabina di regia ´rafforzata´, che dovrà vigilare che l´accordo di programma del 2005 con il governo, un piano allora da 200 milioni, possa davvero prendere forma, senza ulteriori ritardi.

I progetti per la messa in sicurezza dell´Arno interessano e sono divisi in cinque grandi macro aree: Province e Comuni son o i soggetti a cui compete attuare i singoli interventi. Ottantaquattro sono i milioni ad oggi disponibili: 193 quelli che mancano. Un aggiornamento in tempo reale sullo stato di avanzamento delle opere consentirà di risolvere prima (o prevenire) i problemi, tecnici o di altra natura, che potrebbero crearsi. Una soluzione sollecitata anche da Comuni e Province.

«Occorre ripristinare quel comitato di controllo e coordinamento previsto dall’Accordo del 2005, all’interno del quale siederanno il Segretario Generale dell’Autorità, la Regione ed il Ministero - spiegano il presidente della Toscana Claudio Martini e l´assessore Marco Betti - C´è un problema di risorse ma anche un´esigenza di un miglior coordinamento, la ´nuova´ cabina di regia rafforzata servirà ad ottimizzare pianificazione e progettazione».

Il Comitato - secondo quanto disposto dall’accordo con il ministero di quattro anni fa – dovrà verificare, sulla base di monitoraggi periodici, gli interventi realizzati ma anche valutarne economicamente l´efficacia. In caso di ritardi o inadempienze, dovrà individuare correzioni o percorsi alternativi. Se del caso, potrà anche proporre una rimodulazione delle azioni previste e naturalmente promuovere gli accordi attuativi per le singole aree in coerenza con gli obiettivi e le finalità dell´accordo del 2005.

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