[11/05/2006] Rifiuti

Un´altra maxi-operazione in Campania, 23 arresti

BENEVENTO. Nuova maxi operazione della magistratura campana per traffico illecito di rifiuti. In questo caso, sarebbero cinquantamila le tonnellate di rifiuti pericolosi provenienti da Caserta, dalla Campania e dalla provincia di Foggia smaltiti in otto anni da una organizzazione i cui componenti sono accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti, pericolosi e non.

Sono state arrestate 23 persone, 13 in carcere, 10 ai domiciliari e 3 sottoposte alla misura dell’obbligo di dimora, e denunciate altre 28, nell’operazione «Dry cleaner». Le misure di custodia cautelare sono state emesse dal gip del tribunale di Benevento, Simonetta Rotili, che ha accolto la richiesta formulata dal sostituto procuratore, Francesco De Falco, coordinata dal procuratore della Repubblica, Ruggero Pilla, che dirige una indagine sviluppata nell´arco di un anno e mezzo dai carabinieri del Noe di Napoli.

Secondo l’accusa, l’organizzazione avrebbe dovuto smaltire gli ingenti quantitativi di rifiuti speciali (pericolosi e non) a lei affidati ma, in realtà, li sversava direttamente in siti non autorizzati e in corsi d’acqua

I militari, così è stato spiegato in una conferenza stampa, hanno individuato una quantità esorbitante di rifiuti di tutti i tipi, dagli scarti agroalimentari ai fanghi delle fosse settiche, agli oli minerali esausti per finire ai rifiuti di bonifica provenienti dallo smantellamento di aree di servizio, in particolare morchie da serbatoi contenenti idrocarburi, nonché fanghi di lavanderia a secco.


Fulcro di tutti i traffici illeciti nei quali sono coinvolte, a vario titolo, una dozzina di imprese del settore, un’azienda di Bonito (Avellino) che sarebbe stata utilizzata sia come terminale di smaltimento illegale che come copertura per i propri trasporti, per i quali il responsabile del gruppo rilasciava falsi attestati di smaltimento.

Secondo quanto è emerso dalle indagini, parte dei rifiuti provenivano anche dalla raccolta differenziata effettuata da alcuni comuni che, ignari, hanno continuato a pagare per il loro corretto smaltimento attività totalmente illecite.

Torna all'archivio