[11/02/2009] Comunicati

Ban Ki-moon: «Leadership mondiale Usa-Cina-India-Ue per il climate change»

LIVORNO. Di ritorno da una tournée all´estero che lo ha condotto a Gaza, Kabul, Islamabad, Bagdad, Davos e New Dehli, il segretario generale dell´Onu, Ban Ki.moon ha convocato una conferenza stampa per fare il bilancio di una situazione internazionale preoccupante, e dei rischi posti dal cambiamento climatico, dalle guerre in corso e dalla crisi economica che colpisce soprattutto i più poveri.

Ban Ki-moon ha ricordato che il 2009 è l´anno dei cambiamenti climatici ed ha annunciato di voler organizzare a New York, entro i prossimi due mesi, una riunione di alto livello sulla questione, alla quale potrebbe partecipare anche il presidente Usa Barack Obama. Ban ha anche confermato di voler convocare un´altra iniziativa sul global warming in occasione dell´Assemblea generale dell´Onu di settembre. Il segretario delle Nazioni Unite ha detto di aver parlato a New Delhi «in favore di un "New Deal ecologico" capace di riconciliare crescita economica, lotta contro il riscaldamento planetario e sviluppo di energie rinnovabili». Ed ha annunciato che presenterà le linee di questo Green New Deal al summit del G-20 che si terrà a Londra il 2 aprile.

Ban Ki-moon ha invitato Stati Uniti, Cina, India e Unione europea ad esercitare la loro leadership mondiale nella lotta contro il cambiamento climatico: «Non abbiamo tempo da perdere». Dopo aver richiamato gli impegni della road map verso Copenaghen, per l´elaborazione di un nuovo accordo per post-Kyoto sulla riduzione delle emissioni di gas serra, Ban ha detto che «Tutti, Usa, Cina, India e Unione europea, devono indicare la strada. Dobbiamo provvedere a quelli meno in grado di adattarsi».

Ban ha anche evidenziato come la riunione di alto livello di Madrid sulla sicurezza alimentare di due settimane fa «Sia stata eclissata, nei media, dalla crisi economica. Ma è rischioso dimenticare questo problema mentre esso è lontano dall´essere scomparso. Io la chiamo la nostra crisi dimenticata, perché non è andata via». Riferendosi a Davos, il segretario dell´Onu ha chiesto un approccio unificato per l´attuale crisi economica, con un forte preoccupazione per il risorgente protezionismo: «Siamo di fronte a una crisi finanziaria mondiale. Abbiamo quindi bisogno di un pacchetto di stimoli ben coordinato e sincronizzato a livello mondiale, che protegga i poveri del mondo così come i ricchi. Politiche frammentarie, nazionaliste e protezionistiche sono solo male per noi tutti. Le nazioni ricche non devono dimenticare i loro impegni per aiutare i paesi in via di sviluppo a raggiungere entro il 2015 gli Obiettivi di sviluppo del Millennio, gli ambiziosi obiettivi fissati dal Vertice del Millennio delle Nazioni Unite del 2000 su povertà, fame, mortalità infantile e materna, mancanza di accesso alle cure sanitarie e istruzione, e una serie di altri mali sociali. Nonostante i tempi difficili, non dobbiamo esitare nel nostro impegno per i poveri del mondo».

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