[10/02/2009] Energia

Le Associazioni dell´energia rinnovabile al Senato: ritirate l´emendamento contro l´eolico off-shore

ROMA. Le associazioni che riuniscono gli operatori del settore delle energie rinnovabili, Aper, Anev, Ises, Owemes, Fondazione per lo sviluppo sostenibile, sono preoccupate per il possibile accoglimento in Senato di un emendamento (il 25.2) al Collegato alla Finanziaria che riguarda l´eolico off-shore e che «di fatto, sembra già ampiamente superato dal testo attualmente in discussione».

Le associazioni delle rinnovabili spiegano che «La corretta esigenza di modificare il coefficiente moltiplicativo previsto per l´eolico offshore, era già stata soddisfatta con un emendamento presentato ed accolto dalla Camera dei Deputati il quale, nel testo attualmente in discussione al Senato, all´Art. 25 comma 4 ha elevato il valore del coefficiente moltiplicativo da 1,10 a 1,60».

Se invece venisse accolto il nuovo emendamento proposto al Collegato alla Finanziaria 2009, «renderebbe invece insostenibile a livello sia economico che finanziario, e quindi non fattibili, tutti i progetti eolici offshore già presentati o in fase di presentazione in Italia; peraltro tale emendamento propone coefficienti diversi per differenti tecnologie applicative di impianti offshore (in particolare effettua una distinzione tra offshore a piattaforma fissa e offshore a piattaforma galleggiante)».

Il Collegato alla Finanziaria prevede già un coefficiente di 1,60 sia per l´offshore a piattaforma fissa che per quello a piattaforma galleggiante, mentre l´emendamento prevede una differenziazione ed una riduzione dei coefficienti a 1,10 per l´eolico su piattaforma fissa ed a 1,50 per la piattaforma galleggiante.

Per Aper, Anev, Ises, owemes e fondazione per lo sviluppo sostenibile «Concettualmente, inoltre, sembra poco sostenibile il ragionamento alla base della modifica, in quanto si ritiene maggiormente corretto lasciare liberamente al mercato l´applicazione delle tecnologie di volta in volta più concorrenziali; si segnala peraltro che le tecnologie attualmente disponibili e sperimentate sono quelle a piattaforma fissa, le quali senza un coefficiente moltiplicativo di 1,60 non consentono di rendere i progetti né fattibili sotto il profilo economico né bancabili sotto il profilo finanziario; le altre tecnologie, comprese quelle a piattaforma galleggiante, sono ancora in fase di studio e ricerca e dovrebbero eventualmente mirare a ridurre i costi complessivi».

Per questo le associazioni chiedono che l´emendamento venga ritirato e che resti invariato il coefficiente di 1,60 per tutte le tecnologie eoliche offshore. Le imprese delle energie rinnovabili sottolineano che «le due applicazioni eoliche offshore fisso e galleggiante non sono in concorrenza tra loro. Infatti, la tecnologia tradizionale fissa, avendo dei limiti derivanti dalle profondità dei fondali e dalle varie tipologie di terreno riscontrate, può essere applicata in aree delle coste italiane totalmente differenti da quelle adatte alla tecnologia galleggiante. Il sistema galleggiante infatti può essere installato in fondali e in aree diverse da quelle adatte al sistema tradizionale, avendo la sua applicazione ideale in aree caratterizzate da fondali più profondi (caratteristica della maggior parte delle coste italiane), elevando in questo modo le possibilità di sviluppo dell´eolico offshore in Italia ed integrandosi perfettamente con il sistema tradizionale senza entrare in conflittualità con quest´ultimo».

In Italia sono già stati presentati progetti di eolico offshore tradizionale da oltre 20 operatori del settore per una produzione potenziale di energia di oltre 4.000MW, interessando già le poche aree nelle quali il
sistema a fondazione fissa è applicabile. «Per questo motivo – dicono Aper, Anev, Ises, Owemes e Fondazione per lo sviluppo sostenibile - crediamo che entrambi i sistemi possano usufruire del multiplo di incentivazione di 1,60, in modo tale da poter garantire ad entrambe le tecnologie uno sviluppo e la sostenibilità economico finanziaria dei vari progetti».

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