[10/02/2009] Consumo

L´insostenibile Scajola: «I consumatori non hanno ragione di modificare i propri stili di consumo»

LIVORNO. Abbiamo spesso parlato, in questi giorni più che mai, della confusione della politica intorno alla crisi e alle possibili ricette per il suo superamento. Un chiaro esempio di quanto andiamo sostenendo arriva oggi dal Ministro dello Sviluppo economico Claudio Scajola (Nella foto), che ha così commentato i dati sulla produzione industriale di dicembre: «Il forte rallentamento produttivo di dicembre conferma l’impatto della crisi internazionale sulla nostra economia. Le misure adottate dal Governo, pur nella necessaria salvaguardia dei conti pubblici, tendono a garantire il credito alle imprese e a stimolare la domanda interna attraverso sostegni diretti alle famiglie numerose e disagiate come la Carta acquisti, il Bonus fiscale e i Bonus per luce e gas e ad incentivare i consumi di beni durevoli, dalle auto ai ciclomotori meno inquinanti, dai mobili agli elettrodomestici ad alta efficienza energetica, che sono i più colpiti dal rallentamento produttivo». Come si vede per Scajola il problema della sostenibilità non è cosa di cui occuparsi, tutto (buono o cattivo) va nel calderone dei consumi che devono ripartire e del credito che le famiglie devono avere per fare nuovi acquisti.

Una visione che corrobora poi aggiungendo: «I dati sul calo dell’inflazione e sull’aumento delle retribuzioni confermano altresì che il potere d’acquisto delle famiglie è in crescita e dunque i consumatori non hanno alcuna ragione di modificare i propri stili di consumo sospendendo o ritardando gli acquisti programmati». Dunque, bando alle ciance, c’è la crisi, ma c’è anche l’inflazione in frenata quindi spendete e facciamo ripartire tutto come prima perché, questo non lo dice il ministro ma sembra il senso del suo intervento, non c’è motivo alcuno di preoccupazione.

Ma siccome poi si rende conto anche il ministro che le cose non vanno affatto come sostiene, aggiunge il classico colpo alla botte, dopo quello al cerchio: «Dobbiamo ora concentrarci sul sostegno del reddito di coloro che potrebbero perdere il posto di lavoro, attivando rapidamente il Piano sugli ammortizzatori sociali da 8 miliardi in corso di definizione con le Regioni». Un messaggio che ci pare almeno contraddittorio, ma - dal nostro punto di vista – la cosa ancor più criticabile non è questa, bensì quanto questo intervento dimostri (ancora una volta) l’assenza completa di un criterio direttore di sostenibilità ambientale e sociale alla base delle scelte del governo italiano. Per noi solo una conferma del fatto che chi ha ora la maggioranza non ha affatto capito la gravita di una crisi che è contemporaneamente finanziaria-economica-ecologica. E che come tale va (andrebbe) affrontata.

Torna all'archivio