[10/02/2009] Trasporti

Trasporto merci, l´Ue sceglie la rotaia, l´Italia la taglia (in Calabria)

LIVORNO. In Europa l’orientamento sembra rivolto al trasferimento del trasporto merci dalla gomma ad altri settori, mentre in Italia Trenitalia continua a tagliare in maniera pesante proprio sul settore cargo.

La Commissione europea ha infatti annunciato l’aumento del budget disponibile, da 60 a 62 milioni di euro, a corredo del terzo bando per l´accesso ai finanziamenti previsti nell´ambito del programma Marco Polo per modernizzare il trasporto merci, che ha lanciato.

I progetti dei candidati al bando, spiega la Commissione, dovranno andare incontro al problema della congestione del traffico sulle strade europee e dovranno impegnarsi a rendere il trasporto delle merci più rispettoso dell´ambiente, quindi riducendone l’impatto.

Per raggiungere questo obiettivo la Commissione rivolge il bando a quei candidati che propongono e mettono in atto azioni a favore del trasporto modale, da strada a ferrovia o per vie navigabili, ma anche per sviluppare le autostrade del mare che consentano di sostituire il trasporto su strada con quello marittimo o che combinano quest´ultimo con altre modalità di spostamento. Saranno inoltre favorite azioni particolarmente innovative per ridurre gli ostacoli strutturali come la lentezza dei treni merci o azioni per rafforzare la cooperazione e quelle per evitare il traffico.

Il nuovo bando raddoppia l´intensità del finanziamento previsto sino ad ora, ovvero si passa da uno a due euro per 500 tonnellate per chilometro percorso che vengono spostate dalla strada.

Ma mente la Commissione annunciava le novità del bando mirate a ridurre l’impatto del trasporto merci, a Catanzaro arriva la notizia che la divisione Cargo di Trenitalia, avrebbe deciso, fra le numerose e pesanti restrizioni a danno della Calabria nel settore cargo, di estromettere dal circuito merci anche la stazione di Lamezia Terme per l´anno 2009.

«Una decisione – dichiara il presidente di Confindustria Catanzaro, Giuseppe Speziali- che determinerebbe (per la provincia di Catanzaro ndr) la definitiva scomparsa del trasporto merci su rotaia, con conseguente disagio per le imprese, industriali, artigianali e commerciali, che utilizzano tali modalità di trasporto per la loro attività, alle quali non resta che il trasporto gommato, con aumenti di costi non indifferenti e, tra l´altro, in un momento storico di recessione, difficilmente sopportabili». Trasporti su gomma, che come sottolinea lo stesso industriale, che in questi gironi per le frane che hanno interessato la regione sono anche molto spesso impraticabili.

La Calabria necessiterebbe, infatti, di forti interventi di potenziamento delle infrastrutture, per ridurre la sua marginalità geografica sia in riferimento alla mobilità dei cittadini sia in relazione alla movimentazione delle merci e dei prodotti, anche in considerazione dello stato emergenziale in cui versano le uniche vie di comunicazione percorribili, ovvero le strade e autostrade.
L’appello lanciato dal presidente degli industriali di Catanzaro è per un ripensamento da parte di Trenitalia alle istituzioni «facendosi promotori di un dibattito politico e tecnico approfondito non solo ad evitare lo smantellamento del sistema ferroviario, ma ad individuare, viceversa, i progetti per un suo potenziamento». Chissà e magari partecipare al bando Marco Polo della Commissione europea.

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