[09/02/2009] Energia

L’olio di pirolisi per la cogenerazione (Bioliquids-Chp)

FIRENZE. Il primo Gennaio 2009 è formalmente iniziato un nuovo progetto Europeo, BIOLIQUIDS-CHP. Si tratta della prima iniziativa di cooperazione tra Commissione Europea e Russia nel settore dei biocombustibili di nuova generazione: per questo può essere considerato a pieno titolo un progetto ice-breaker non solo per quanto riguarda la parte tecnica, ma anche per gli aspetti relativi alla cooperazione tra Paesi ed allo sviluppo di rapporti bilaterali mirati alla protezione dell’ambiente.

L’attività di ricerca condotta all’interno di BIOLIQUIDS coprirà la produzione, l’upgrading, e l’utilizzo in sistemi cogenerativi, quali motori e turbine, dell’olio pirolitico da biomassa, ma il progetto investigherà anche l’uso di olio vegetale puro e biodiesel 100 % in questi sistemi.

L’olio di pirolisi è un biocombustibile liquido prodotto tramite un processo termochimico nel quale la biomassa, in assenza di ossigeno, viene sottoposta a rapido riscaldamento (generalmente attorno ai 450-550 °C), generando così prevalentemente un olio denso, altamente viscoso, e fortemente acido, il cui utilizzo diretto è per questo estremamente difficile. Per fare ciò si deve dunque ricorrere da una parte, al miglioramento (upgrading) dell’olio, e dell’altra alla modifica delle tecnologie di conversione energetica.

L’olio di pirolisi è dunque un biocombustibile liquido di nuova (seconda) generazione, prodotto da biomassa solida. In realtà gli studi sull’olio di pirolisi da biomassa risalgono ormai a molti anni fa, ed impianti pilota esistono sin dagli anni ’80, anche in Italia (ENEL-Bastardo, Pasquali-CIRO, ed altri), ma l’interesse è rinato in questi ultimi anni, e nuove attività stanno nascendo.
Nell’ambito del BIOLIQUIDS la cooperazione Europa-Russia vedrà i gruppi collaborare sia sugli aspetti motoristici che più strettamente chimici (upgrading, controllo delle emissioni, etc), e sarà il primo tentativo in questo senso.

Il progetto è coordinato dalla BTG (Olanda), e vede tra i partner il Centro interdipartimentale di Ricerca per le Energie Alternative e Rinnovabili dell’Università di Firenze. Per il CREAR la partecipazione a questo primo progetto di cooperazione rappresenta un importante riconoscimento delle attività di ricerca svolte nel settore della bioenergia ed in particolare della pirolisi della biomassa, su cui diversi membri del centro operano ormai dai primi anni ’90 nell’ambito di progetti internazionali.

Il CREAR convertirà e testerà una microturbina a gas per l’utilizzo dei vari biocombustibili studiati nel progetto, cercando di identificare le reali possibilità di utilizzo in una tecnologia innovativa, le microturbine, che presenta interessanti prospettive, differenziandosi significativamente dai piccoli generatori diesel e presentando importanti vantaggi nel caso di combustibili non convenzionali. Le microturbine sono infatti idonee ad un utilizzo continuo, presentano condizioni di combustione completamente diverse, e per certi versi più favorevoli, rispetto ai motori diesel, e minori problemi di lubrificazione, nonché migliori emissioni.

Oltre a ciò, il CREAR fornirà l’olio vegetale puro ai partner Europei e Russi, che già produce nelle aziende partner di un altro progetto Europeo, LIFE VOICE, e si occuperà anche di produrre emulsioni gasolio-olio di pirolisi per le prove.
Il progetto produrrà i suoi primi risultati nel 2010, e si concluderà nel 2011.

Sono partner del progetto: Btg biomass technology group bv (coordinator, Olanda); Encontech Bv (Olanda); Università di Firenze; Boreskov institute of catalysis, Siberian Branch of Russian Academy of Sciences (Russia9; Nami (Russia); Aston University (Regno Unito); Amo-Zil (Russia).

*Docente e ricercatore del Renewable Energies Crear presso il dipartimento di Energetics "Sergio Stecco" della facoltà di Ingegneria dell´Università di Firenze

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