[05/02/2009] Acqua

Acqua e depurazione: chi paga il danno ambientale?

FIRENZE. Novità sulla restituzione della quota della tariffa relativa alla depurazione percepita dagli utenti che non hanno usufruito del servizio. Pare che sia stato trovato un accordo a livello nazionale per far fronte agli effetti della sentenza della Corte costituzionale n. 335 del 2008. I gestori del servizio idrico integrato potranno procedere a partire dal 1 luglio 2009, ed entro 5 anni, alla restituzione della quota di tariffa relativa alla depurazione in base agli importi individuati dalle Autorità di ambito. Però è stato precisato che gli oneri rimangono dovuti dai cittadini, a decorrere dall’avvio dell’attività di progettazione o completamento delle opere, anche qualora non esistano o siano inattivi gli impianti di depurazione. La notizia dell’accordo, raggiunto ieri nella commissione Ambiente del Senato, è stata data dall’assessore regionale al servizio idrico Marco Betti, durante la seduta della commissione Territorio e ambiente del Consiglio regionale toscano. «Si mette una toppa a una sentenza paradossale che cancellava il principio ‘chi inquina paga’ e prevedeva che una parte della Toscana si facesse carico del servizio anche per la parte non depurata – sottolinea il presidente della commissione regionale, Erasmo D’Angelis (Nella foto)– A questo punto il vero problema è concludere presto i lavori sui depuratori, e aprire i cantieri laddove non è stato ancora fatto». Meno convinto della bontà dell’accordo il vicepresidente della commissione, Andrea Agresti (An-PdL) «la sentenza, restituendo giustizia a cittadini che avevano pagato per servizi non resi, ha evidenziato le inefficienze della gestione e l’accordo, per quanto auspicabile, presenta ancora delle lacune, perché è troppo facile pretendere il pagamento di un corrispettivo solo sulla base della presentazione di progetti». Qualcosa probabilmente si doveva fare ma siamo sempre in presenza di una toppa in una vicenda nata male. Le domande da fare sui territori, nei singoli Ato, dovrebbero riguardare la destinazione dei soldi della depurazione nei casi in cui non è stato attivato nemmeno un progetto preliminare e in questi casi, oltre al risarcimento dovuto ai cittadini, bisognerebbe chiedere chi paga il danno ambientale.

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