[05/02/2009] Consumo

L´America latina in crisi da materie prime?

LIVORNO. Secondo un rapporto pubblicato dalla Commissione economica dell´Onu, l´America latina ed i Caraibi, Bolivia, Venezuela, Messico ed Equador quest´anno avranno difficoltà di bilancio a causa della crisi finanziaria. Il documento spiega che «Una gran parte delle entrate fiscali di questi Paesi proviene dall´esportazione di materie prime, i cui prezzi sono scesi sul mercato internazionale a causa della crisi finanziaria internazionale. Le loro entrate fiscali sono molto instabili a causa della volatilità dei prezzi del petrolio, del gas, del rame e degli alimenti sul mercato internazionale che hanno registrato importanti cali in questi ultimi mesi».

Nei quattro Paesi le entrate dovute all´esportazione delle materie prime dovrebbero passare dal 24,7% del loro Pil del 2008 al 22,3% nel 2009, un colpo forse attutito dalle recenti decisioni di nazionalizzare gran parte delle risorse energetiche, culminate nei recenti referendum costituzionali in Bolivia ed Equador, ma che danno ora ai governi progressisti del Sudamerica un carico di responsabilità maggiore di fronte ai loro cittadini.

Comunque, la commissione Onu propone a questi Paesi di prendere immediatamente misure per diversificare le loro entrate fiscali, facendo così fronte ad un´evoluzione del mercato sfavorevole. Chi invece non sembra molto preoccupato per la crisi internazionale è il ministro delle finanze del Brasile, Guido Mantega, che ha affermato che il suo Paese non entrerà in recessione nel primo trimestre del 2009, pur ammettendo che è in vista un rallentamento dell´economia brasiliana.

«La crescita economica sarà inferiore nel primo trimestre in rapporto all´anno prima – ha detto Mantega – ma resterà simile all´ultimo trimestre del 2008. Benché la crescita del Paese rallenti nel primo trimestre dell´anno, essa migliorerà nel secondo trimestre. Quest´anno potremmo avere una crescita del 4%». Questo però dipenderà dagli sforzi che farà il governo di Brasilia (e qui ritorna la necessità dell´intervento dello Stato). Il governo brasiliano ha già messo in atto contromisure per arginare le conseguenze della crisi finanziaria internazionale attraverso un programma supplementare da 61,2 miliardi di dollari per accelerare la crescita già veloce.

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