[05/02/2009] Comunicati

Il green new deal obamiano declinato in italiano nel manifesto di Cgil e Legambiente

LIVORNO. Di fronte ad una crisi eccezionale ci vogliono misure eccezionali. Lo aveva detto ieri a greenreport Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, che ha presentato questa mattina assieme a Paola Agnello Modica della segreteria di Cgil una proposta articolata e concreta «con approccio inedito, in cui qualità e innovazione ambientale siano protagoniste delle politiche d’intervento, in opposizione all’ormai tradizionale - e infruttuoso - ricorso all’apporto di risorse pubbliche nei settori abituali in crisi».

Un programma di interventi per recuperare 15 miliardi di euro, equivalenti all´1% del Pil, e per creare 350 mila posti di lavoro, intervenendo nelle quattro aree strategiche individuate da Legambiente e Cgil, per muovere cambiamenti positivi per le famiglie come per i più importanti settori produttivi e industriali italiani: energia, casa, trasporti e sicurezza ambientale, perché in questi settori è possibile avviare una innovazione profonda e duratura, dove la fiscalità deve spostare il prelievo dal lavoro al consumo delle risorse ambientali, recuperando le distorsioni che producono degrado dei territori, inquinamento, arretratezze, ingiustizie fiscali.

«Grazie all´innovazione tecnologica verde si avvierebbe un nuovo ciclo produttivo e si aprirebbero spazi di ricerca, occupazione, mercati, proponendo nello stesso tempo un modello di sviluppo più equilibrato». E’ questa la direzione cui dovrebbe puntare l´industria italiana, secondo il segretario della Cgil che non potendo prendere parte alla conferenza stampa ha lasciato dichiarazioni alle agenzie. Una «occasione» secondo il segretario della Cgil per i processi produttivi se «il Governo fosse in grado» di affrontare la crisi «con misure intelligenti, mirate e si spera tempestive».

«Sarebbe necessaria una strategia - prosegue Epifani - che puntasse ad incentivare settori strategici dell´economia rispondendo a criteri di innovazione tecnologica, efficienza energetica, rispetto per l´ambiente».

In questa direzione vanno le proposte per le quattro aree individuate nel documento di Legambiente e Cgil che sottolineano come i provvedimenti approvati dal Governo in queste settimane appaiono del tutto inadeguati a mettere il sistema produttivo in condizione di rispondere alle sfide che ci aspettano nel futuro.

«E’ evidente - ha sottolineato Cogliati Dezza - che quella che è entrata in crisi è l’ubriacatura liberista degli ultimi anni, l’ideologia del mercato come unico parametro dello sviluppo, che unita all’ormai palese crisi climatica ha determinato una situazione eccezionale che ci impone di guardare alla crisi con occhi nuovi per affrontarla con strumenti realmente innovativi. Un’economia a bassa emissione di Co2 è la sfida che possiamo vincere creando lavoro e ricchezze per tutti, dando prospettive serie ai giovani, liberando il Paese dalla dipendenza dalle fonti fossili».

Legambiente e Cgil lavoreranno assieme ad alcune proposte concrete discuteranno pubblicamente in un´iniziativa comune prevista per il 10 marzo prossimo, e intanto, già nei prossimi giorni, avvieranno un confronto su questi temi con le associazioni imprenditoriali.

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