[02/02/2009] Parchi

Osservatorio post-sovietico sulla sicurezza ecologica

LIVORNO. Secondo quanto si legge sul sito inauka.ru, i Paesi della Comunità degli Stati Indipendenti (Csi), che comprende in varie maniere tutti gli Stati dell´ex Urss con l´esclusione dei tre Paesi Baltici e della Georgia, «hanno deciso di creare un osservatorio internazionale di sicurezza ecologica "disseminato" sul loro territorio». I ricercatori della Csi vorrebbero controllare la sicurezza ecologica dell´ambiente sviluppando una network internazionale integrato: ogni Paese Csi organizzerà un proprio osservatorio nazionale che comprenderà un centro di ricerca ed una rete di stazioni e punti di misurazione situati in luoghi significativi.

Vladimir Dontchenko, direttore del centro di ricerca per la sicurezza ecologica di San Pietroburgo, che dipende dall´Accademia delle scienze russa, spiega che «La sorveglianza di vasti territori verrà realizzata con il metodo del telerilevamento aerospaziale, assai largamente utilizzato nel mondo». L´analisi dei dati riguardanti aree colpite da terremoti, inondazioni, valanghe, frane, ma anche incidenti o catastrofi tecnologiche e «permetterà di ricostituire i probabili scenari della loro comparsa, di creare la banca dati del Centro di analisi dell´osservatorio internazionale dei Paesi Csi. Senza alcun dubbio, si tratta del fondamento del sistema automatizzato di previsione e di allarme precoce di minacce ecologiche di carattere naturale e tecnico-antropico per un territorio concreto».

Catastrofe di origine tecnologica e antropica minacciano certamente i giacimenti di idrocarburi del grande nord russo, ma secondo Vadim Ivanov, docente di scienze tecniche all´Università del petrolio e del gas di Tiumen, possono essere affrontate: «Nei prossimi 25 anni la superficie dei suoli permanentemente gelati diminuirà in Russia del 15 - 18%». Il disgelo da global Warming provocherà problemi enormi, visto che il permafrost copre il 63% dell´intera superficie della Russia.

Ivanov evidenzia su inauka.ru che «Il sistema di trasporto del gas in Russia è lungo più di 150 000 km, dei quali 60 000 sul territorio della regione di Tjumen. In 100 anni, la temperatura dell´aria è aumentata do o,6 gradi in medie, ma di 5 gradi nelle regioni settentrionali, il che provoca lo scioglimento del suolo gelato. Più di 35 000 incidenti avvengono ogni anno nei giacimenti di idrocarburi della Siberia occidentale. Degli enormi mezzi finanziari, valutabili in centinaia di milioni di rubli, vengono investiti per ristabilire il sistema delle condotte».

I cambiamenti climatici renderanno necessarie nuove tecnologie per evitare disastri nel terreno sempre più "molle" e nuove tecniche di posa delle interminabili tubature che portano il gas verso l´Europa e l´oriente.

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