[10/05/2006] Urbanistica

Naregno: il Comune approva la «pista da bob» anche se la Regione dice no

CAPOLIVERI (Livorno). Consiglio comunale abbastanza burrascoso a Capoliveri, quello che ha approvato, con il voto contrario del centrodestra e l’astensione di un consigliere di maggioranza, la variante per la messa in sicurezza dei fossi delle Conce e Cavallacce, che sfociano a Naregno, una spiaggia del Comune di Capoliveri a fortissima presenza turistica. Dopo l’alluvione del 4 settembre 2002, la Regione Toscana ha inserito Naregno tra le aree a rischio più elevato. Infatti negli anni precedenti, la foce dei due corsi d’acqua era stata utilizzata come strada asfaltata per raggiungere Capoliveri, ed anche il retrospiaggia era stato cementificato e gli effetti del nubifragio sono stati particolarmente pesanti. «E’ preoccupante – sostiene Legambiente – che in consiglio il sindaco di Capoliveri, Paolo Ballerini, abbia affermato che la variante veniva approvata ugualmente anche se la Regione aveva espresso parere negativo sulla proposta perché in contrasto proprio con le normative regionali sul rischio idraulico, ma che il Comune intendeva procedere ugualmente perché probabilmente la Regione non avrebbe comunque presentato il ricorso al Tar, ultimo atto possibile dopo il voto del consiglio».

Probabilmente il no regionale alla variante riguarda il progetto originario, ribattezzato da Legambiente «la pista da bob di Naregno», che ha visto da subito la contrarietà dei residenti nella frazione balneare e degli ambientalisti. «La proposta dell’amministrazione comunale – spiega Legambiente – prevede una nuova strada rialzata che correrebbe di fianco al fosso, la costruzione di due muri lungo le sponde alti fino a due metri e mezzo e la cementificazione dell´alveo, un progetto che, seppure con qualche modifica, è rimasto in linea di massima lo stesso e che porterebbe ad uno snaturamento dei luoghi ed al probabile aumento dei fenomeni erosivi che già oggi interessano fortemente l’arenile. Quindi, è molto probabile che se la Regione non riterrà davvero opportuno ricorrere contro una variante non conforme alle norme regionali, saranno i cittadini e gli operatori turistici, da sempre contrari alle soluzioni proposte, a farlo e Legambiente li appoggerà sicuramente».

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