[28/01/2009] Consumo

La crisi alimentare dimenticata (ma non scomparsa)

LIVORNO. Tra il disinteresse quasi totale si è chiusa a Madrid una conferenza su "La sicurezza alimentare per tutti", aprendo la quale il segretario generale dell´Onu, Ban Ki-moon, ha ricordato che circa un miliardo di persone, tra cui 50 milioni di bambini, «continuano a soffrire della crisi alimentare, scomparsa dai radar dell´attualità».

Ban e il primo ministro spagnolo José Luis Zapatero (nella foto) avevano scritto un appello sull´International herald tribune: «Ci auguriamo che questa riunione sulla sicurezza alimentare riavvicini per noi tutti gli obiettivi i nostri obbiettivi di riduzione della fame».

Ma il segretario dell´Onu ha dovuto ammettere: «In questo momento, non si vedono molti riferimenti alla crisi alimentare nell´attualità. I titoli sono dominati dal rallentamento economico Ma se la crisi è dimenticata, non è sparita. Milioni di persone ne fanno esperienza quotidianamente. Non c´è che una differenza minima tra la situazione che permette un´abbondanza di cibo a basso prezzo e quella che causa delle a penurie ed anche la fame. La chiave si trova nel rafforzamento delle capacità del 75% di questi affamati che dipendono dall´agricoltura per sopravvivere, soprattutto le donne in Africa che sono spesso incaricate di lavorare nei campi.

Bisogna dar loro crediti, sementi, fertilizzanti, accesso alla terra e alle loro priorità. Occorrono dar loro anche i mezzi per portare i loro prodotti sui mercati».

Ma i 40 ministri, i 126 Paesi e capi di organizzazioni internazionali che si sono dati appuntamento a Madrid hanno dovuto prendere atto che tutte le promesse fatte si infrangono sulla dura realtà: l´assistenza all´agricoltura nei Paesi poveri resta bassa, anzi è calata vertiginosamente. All´inizio degli anni ´80 era il 13% nel 20065 – 2006 è sprofondata al 2,9% nonostante gli impegni presi nei vari G8.

Il summit di Madrid si è chiuso con un appello a un miglior coordinamento per sradicare la fame dal mondo e Ban Ki-moon ha detto che «Il problema crescente della fame e della povertà nel mondo è choccante ed intollerabile».

Zapatero ha promesso che, nonostante la crisi che colpisce duro la Spagna, aumenterà gli aiuti all´estero nei prossimi 3 anni, passando dall´attuale 0,5 % del Pil allo 0,7%. In più la Spagna donerà 200 milioni di euro all´anno per i prossimi 5 anni. Altri 15 Paesi hanno promesso donazioni, assistenza tecnica e sostegno politico per eliminare la fame.

Sembrerebbe una goccia in un mare di disperazione, tanto che il premier socialista spagnolo ha lanciato anche una pesante accusa e fatto un duro richiamo alle responsabilità del liberismo: «La speculazione di alcune imprese multinazionali ed istituzioni è una delle principali cause della crisi alimentare attuale, che mette in pericolo circa un miliardo di persone nel mondo». Zapatero ha chiesto «Un sistema di transazioni trasparente al livello del commercio alimentare mondiale».

Ban Ki-moon ha ricordato i fatti e i dati del 2008: «Mentre i prezzi aumentavano, abbiamo realizzato un aumento senza precedenti dell´azione umanitaria d´urgenza contro la fame e la malnutrizione. Ma questo non è sufficiente: nel 2008, le Nazioni Unite e la comunità internazionale non sono state in grado di far arrivare delle sementi e dei concimi a tutti i piccoli contadini che ne avevano bisogno per due stagioni di raccolta».

Illustrando il documento finale il segretario dell´Onu ha spiegato che «Per il futuro occorre un meccanismo di coordinamento più efficace. Bisogna parallelamente mettere in campo delle misure contro la fame e per migliorare la sicurezza alimentare, allargare la protezione sociale dei più vulnerabili, migliorare la produzione agricola e fare in modo che i meccanismi di scambio funzionino in favore dei più poveri. Occorre, secondariamente, sostenere dei partenariati, soprattutto creando Partenariato mondiale per l´agricoltura e la sicurezza alimentaire. Infine, occorre fornire ai Paesi che ne hanno bisogno un´assistenza esterna più accessibile. Ma se non avremo un meccanismo finanziario affidabile, il denaro non arriverà».

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