[10/05/2006] Rifiuti

Borselli: «Qualità indispensabile per il recupero»

Continua il nostro viaggio al seguito delle raccolte differenziate in Toscana, dove vanno a finire, e in quali impianti? Oggi lo chiediamo al presidente di Toscana ricicla, Andrea Borselli.
«In Toscana il livello di recupero è molto alto e la qualità dei materiali buona, merito anche dei nuovi impianti che sono di ottimo livello. La carta viene recuperata al 95%, la raccolta di multimateriale è molto diffusa e, nella maggioranza dei casi esercitata da Revet. Il recupero avviene con impianto tra i più avanzati e con plastiche della migliore qualità in Italia. Anche per le bottiglie di plastica abbiamo livelli qualitativi di recupero molto alti. Lo stesso si può dire per alluminio, metalli e vetro, il problema non è certo la qualità del prodotto ma semmai quelli di carattere economico della filiera. Per il multimateriale siamo ormai a 90% di recupero».

Risultati molto buoni, ottenuti come?
«Con modalità di raccolta ormai affinate. Ad esempio: quando si parla di porta a porta si pensa spesso al ritiro domestico, ma in Toscana il porta a porta si rivolge anche ad aziende, industrie, imprese, è qui che si recuperano le grandi quantità e un prodotto qualitativamente alto. Per l´organico ci sono 9 aziende con impianti in funzione e abbiamo due flussi di prodotto: sfalci e potature che vengono miscelate con l´organico della raccolta differenziata. Con le 250mila tonnellate avviate agli impianti si producono 40/50mila tonnellate di compost, una riduzione di peso dovuta alla perdita della parte umida. Naturalmente anche per il compost ci sono dei problemi, su questo stiamo costruendo un rapporto con le università ed il mondo agricolo, la sfida che abbiamo di avanti è infatti quella di ricollocare il compost di qualità in agricoltura. Per gli altri materiali il rapporto con gli altri consorzi di filiere è molto ben organizzato e non ci sono problemi di qualità nel recupero».

Lei ha parlato molto di qualità, è possibile mantenerla così alta e magari aumentarla in Toscana?
«Se cresce la quantità della raccolta differenziata probabilmente peggiora la qualità. La raccolta differenziata del 45% dei rifiuti, obiettivo che dobbiamo raggiungere in Toscana ( ma la regione parla del 55%, ndr) e già raggiunto in alcuni comuni, permette una buona qualità del recupero. Quando aumentano gli scarti la qualità del prodotto diminuisce. Abbiamo un buon sistema di recupero della raccolta differenziata ed il sistema cartario è uno dei più avanzati in Europa, anche per tipologie di prodotto, tanto che il materiale grezzo arriva alle cartiere toscane anche da fuori regione, ma le industrie hanno poi un problema di recupero energetico degli scarti, di biomasse che potrebbero essere riutilizzate per recuperare energia e che invece finiscono in discarica».

E´ un riutilizzo nei confronti del quale spesso ci sono opposizioni però!
«Qualcuno pensa che impedire la realizzazione di termovalorizzatori sia da ambientalisti, ma non è così, il recupero delle biomasse a fini energetici è essenziale, è una delle tecniche da sempre usate dall´uomo per produrre energia - dice Borselli - Nel caso della carta è ancora più semplice, ma se si impedisce il recupero energetico si fa il contrario dell´ambientalismo perché non si chiude il ciclo. Dobbiamo avere il coraggio di fare gli impianti che servono. Il modello toscano è comunque un esempio di qualità e di buon funzionamento: non è un caso se Revet ha sollevato l´interesse e la partecipazione di quattro grandi aziende del settore».

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