[27/01/2009] Parchi

L´ecoturismo vale solo se i parchi sono nazionali?

PISA. Sono stati forniti alcuni dati estremamente significativi sul turismo nei nostri parchi, ma soltanto nazionali. Non è la prima volta ma sarebbe bene fosse anche l’ultima. Per carità non c’è nulla di male – e ancor meno di vietato-a scegliere anche singoli comparti per il turismo come per altri aspetti; prodotti di qualità etc.

Ma nel momento in cui in Italia si discute di un settore in crisi –appunto quello turistico- che investe anche la politica nazionale e di governo non escluso l’interrogativo se deve esserci o meno un ministero e quindi un ministro, perché isolare un comparto che oltretutto riguarda una ventina di parchi a fronte di oltre cento parchi regionali e altre centinaia di aree protette?

In Piemonte dove c’è un solo parco nazionale e decine di parchi regionali che senso ha questa indagine. Ma anche in Lombardia, o in Toscana come possiamo valutare il turismo senza mettere nel conto l’Uccellina, San Rossore, le Apuane?

E che i dati positivi vengano forniti alla vigilia del Congresso nazionale di Federparchi ossia di tutti i parchi italiani rende ancor più contraddittoria questa scelta.

Tanto è vero che un recente Bando europeo EDEN riserva alle aree protette non particolarmente favorite dal turismo un concorso a conferma che occorre agire e intervenire su tutto il sistema. IL concorso è gestito da un Comitato di valutazione che opera presso il Dipartimento per lo sviluppo e la competitività del turismo della presidenza del consiglio d’intesa con il ministero dell’ambiente d’intesa con ANCI e UNCEM. Qui non si capisce perché non figura Federparchi sicuramente più rappresentativa almeno per quanto riguarda le aree protette. Piccoli misteri che forse il ministero dell’ambiente non farebbe male a chiarire.

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