[21/01/2009] Parchi

Squali elefanti in Sardegna, attenzione: sono in via di estinzione

LIVORNO. Pescatori: attenzione agli squali elefanti, specie ad alto rischio di estinzione ed inclusi nella convenzione di Barcellona, nella convenzione di Washington (Cites) oltre che tra le specie a rischio della Iucn (International union for conservation of nature). E’ l’appello del Cts ai pescatori sardi dopo che uno squalo elefante di circa 10 tonnellate e di oltre 7 metri e mezzo di lunghezza è stato trovato il 19 gennaio a 10 miglia da Porto Torres nel Golfo dell’Asinara. I biologi del Cts, infatti, hanno verificato sul posto le condizioni in cui versava lo squalo, assieme ai responsabili del Parco Nazionale dell’Asinara, e hanno iniziato il prelevamento di campioni di muscoli, la raccolta di una serie di dati che confluiranno in una banca dati generale che consentirà di studiare la genetica della specie.

«E’ questo il periodo dell’anno in cui gli avvistamenti di squali diventano più frequenti in Sardegna – afferma Simona Clò responsabile del settore Conservazione e natura del Cts. Questo dato ci spinge a credere che altri esemplari potrebbero essere presenti nelle acque sarde e che potrebbero finire accidentalmente nelle reti dei pescatori (la cattura accidentale in diverse attività di pesca e le collisioni con i mezzi nautici sono le principali cause della rarefazione della specie). Ci rivolgiamo dunque direttamente ai pescatori sollecitando un’attenzione particolare nei confronti di questa specie considerata ad alto rischio.

Inferiore nelle dimensioni solo allo squalo balena, lo squalo elefante è una creatura che può raggiungere dimensioni notevoli (l’adulto raggiunge normalmente i 10 metri di lunghezza). E’ del tutto inoffensivo perchè si nutre soltanto di plancton (cioè di piccolissimi organismi acquatici che vivono sospesi nell´acqua in balìa delle onde e delle correnti). Per poter mangiare a sufficienza è costretto a nuotare tenendo la bocca sempre aperta. Spesso viene avvistato in prossimità della riva, sale frequentemente in superficie ed ha un’alta tolleranza alla presenza umana: per questo motivo costituisce un regolare bersaglio della pesca accidentale.

Torna all'archivio