[19/01/2009] Urbanistica

Tav, Virano commissario straordinario. Ferrentino: «Ora ripartire dal progetto Fare»

LIVORNO. Il Consiglio dei ministri di venerdì scorso, come già annunciato, ha riaffidato a Mario Virano l’incarico di seguire i lavori dell’alta velocità per la Torino Lione. Ma Virano non sarà più solo a capo dell’Osservatorio, nato per mediare il contenzioso nato tra Governo e comuni della Val Susa riguardo ai lavori previsti per realizzare il corridoio ferroviario ad alta velocità, bensì commissario straordinario per la definizione del progetto preliminare che dovrà essere redatto entro il 30 giugno 2010 e in più avrà la responsabilità governativa della successiva realizzazione, fermo restando il ruolo di interlocuzione con gli enti locali del territorio, cui anche il governo sembra ormai non voler più rinunciare.

Il primo appuntamento del neo commissario sarà il prossimo 23 gennaio, data prevista per l’incontro dei sindaci della Val Susa, con il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che era stata chiesto come condizione per proseguire la partecipazione ai lavori dell´Osservatorio tecnico. In quell’incontro è prevista anche la firma tra Regione Piemonte e Stato per sbloccare lo stanziamento del governo dei 200 milioni di euro per il trasferimento modale dalle strade alle ferrovie e per il trasporto ferroviario regionale e metropolitano.

Abbiamo fatto il punto con Antonio Ferrentino, presidente della Comunità montana Bassa Val di Susa.

Cosa cambia, rispetto al passato con questo nuovo incarico a Virano?
«Niente rispetto alle tappe raggiunte dall’Osservatorio, con il fatto che in più Virano sarà anche capo delegazione del Governo all’interno; questo significa che anziché dover trovare una sintesi tra le 5 posizioni espresse dal Governo attraverso gli altrettanti rappresentanti dei 5 ministeri nell’osservatorio, sarà lui a fare da coordinatore e quindi sarà l’unico interlocutore».

Il fatto che sia anche Commissario di Governo non gli conferisce un ruolo più decisivo?
«Il ruolo di commissario governativo era previsto, ma non cambia nulla rispetto al carattere di organismo plurale che ha e continuerà ad avere l’Osservatorio».

Il 23 gennaio ci sarà una riunione con il Governo, cosa chiederanno i sindaci?
«Che si proceda secondo quanto scritto in un documento approvato da gran parte dei consigli comunali della Val Susa e che prevede sei punti, ovvero 1-la condivisone del progetto Fare; 2- che gli interventi di politica trasportistica mettano in pratica l’intermodalità gomma-ferrovia; 3- che l’Osservatorio sia l’elemento di interfaccia con gli amministratori; 4- che vi sia un comitato istituzionale; 5 che la delegazione al comitato sia espressione del territorio; 6-che vi siano finanziamenti per l’intera tratta, compreso il nodo di Torino».

Il 23 è prevista anche la firma sul nodo di Torino su cui il Consiglio regionale del Piemonte ha votato un preciso ordine del giorno.
«Sì, dovrebbe essere approvato un accordo di programma tra Stato e regione su questo e sarebbe un fatto positivo»

A questo punto il programma prevede che si arrivi al progetto entro il 30 giugno del 2010, quali saranno le tappe intermedie?
«Entro il 30 marzo dovrà essere fatto il bando per la società che dovrà fare il progetto, che poi dovrà essere convalidato dall’osservatorio, e i comuni dovranno dare le specifiche progettuali di cui i progettisti dovranno tener conto».

Quindi la situazione sembra essere sui binari giusti?
«Direi che si è recuperato l’incidente di fine anno, anche se così si è perso un mese di tempo. A dimostrazione che su argomenti così delicati e complessi, le scorciatoie non servono a nessuno».

Si riferisce alle dimissioni di Virano?
«Mi riferisco alle forzature di Virano che ha convocato una riunione il 30 dicembre, presentando un documento che ha chiamato bozza del presidente, che prevedeva che entro l’8 gennaio le amministrazioni comunali avrebbero dovuto definire le specifiche tecniche sui progetti, e chiedendone la condivisione seduta stante. Cosa impossibile e da lì le sue dimissioni anche se il suo mandato sarebbe comunque finito il 31».

Ma d’ora in poi non dovrebbero esserci più gravi problemi?
«Vediamo come va la riunione del 23. Ci auguriamo che si voglia partire dal progetto Fare, dato che è condiviso da tutti».

lo specifico cosa prevede?
«Fare sta per ferrovie alpine ragionevoli ed efficaci che prevede come prima cosa di mettere mano al tratto già saturo e quindi al nodo di Torino, poi alla linea di valle e infine alla linea di valico. Questo è un percorso condiviso anche dall’Osservatorio per cui è ragionevole che si continui su questa strada tracciata».


Torna all'archivio