[16/01/2009] Energia

Cespa: approvare in Senato le agevolazioni fiscali del 55% per l´efficienza energetica e migliorare il decreto

FIRENZE. Il Consiglio economico e sociale per le politiche ambientali (Cespa), istituito dal ministero dell´ambiente nel 2004, che comprende associazioni agricole, imprenditoriali e le organizzazioni sindacali, ha inviato una nota al presidente del Consiglio, ai ministri dell´economia, dello sviluppo economico, del lavoro e dell´ambiente, ai presidenti di Camera e Senato e ai presidenti delle competenti Commissioni di palazzo Madama, per chiedere l´effettivo mantenimento delle agevolazioni fiscali del 55% per cento per gli interventi di riqualificazione energetica che è importante per l´attività di migliaia di imprese e per la loro competitività.

Il Cespa si augura che «governo e Senato, chiamato ad approvare la conversione del decreto legge 185/2008, garantiscano definitivamente la certezza dell´incentivo. L´introduzione di tali incentivi ha infatti rappresentato finora uno strumento efficace di sostegno e rilancio per gli investimenti di efficienza energetica in edilizia, fornendo un contributo al raggiungimento degli obiettivi che l´Italia si è impegnata a rispettare in materia ambientale, un importante supporto per lo sviluppo delle imprese che operano nelle numerose attività connesse al settore (installazione, edilizia, produzione di componenti e prodotti per l´edilizia sostenibile ecc.), un sostegno all´occupazione ed un incentivo alle famiglie che intendevano migliorare l´efficienza delle proprie abitazioni».

Imprenditori e sindacati giudicano positivo «il ripensamento del governo, e i miglioramenti introdotti nel testo di conversione in discussione alla Camera, hanno eliminato i punti più critici presenti nel testo iniziale, in particolare la procedura autorizzativi e l´individuazione di tetti massimi di spesa annuali. Siamo convinti che il meccanismo delle detrazioni fiscali abbia consentito allo Stato di compensare, con le maggiori entrate derivanti dalla fiscalità diretta e indiretta determinate dai maggiori investimenti, le uscite necessarie per finanziare le detrazioni, così come è stato ampiamente dimostrato nel caso delle detrazioni relative alle ristrutturazioni edilizie. Il settore, aiutato dalla detrazione fiscale del 55 per cento, ha decisamente contribuito alla crescita dell´economia del Paese: le oltre 230.000 domande presentate in due anni, portano a calcolare un volume di 3,3 miliardi di € di investimenti in ristrutturazioni ed isolamento di edifici, in installazione di pannelli solari, di caldaie a condensazione e di impianti a maggiore efficienza».

Nel complesso, gli investimenti avrebbero determinato un gettito fiscale positivo dato dall´imposizione fiscale diretta ed indiretta sugli investimenti generati dall´incentivo, a cui va aggiunto l´effetto positivo dell´emersione del sommerso. «Le stime sugli oneri di bilancio dello stato e sulle relative maggiori entrate, ipotizzando che le detrazioni vengano mantenute fino al 2010, portano alla conclusione che le detrazioni si coprirebbero da sole, poiché genererebbero un gettito sostanzialmente uguale all´onere. Alla valutazione di ordine economico si aggiunge il contributo in termini ambientali fornito dagli interventi effettuati finora, che ammonta ad una riduzione di oltre 200.000 tonnellate annue di emissioni di anidride carbonica. E ricorda che l´Italia si è impegnata a ridurre le proprie emissioni con la sottoscrizione del Protocollo di Kyoto, e dovrà impegnarsi in maniera più stringente con i nuovi obiettivi fissati a livello Europeo. Fare un passo indietro in tale settore significherebbe aggravare la situazione Italiana nel rispetto di tali impegni, e contestualmente restare fuori da un processo di innovazione che potrebbe apportare grossi benefici alla competitività e allo sviluppo delle nostre imprese e agli investimenti delle famiglie. Salvaguardando i contenuti originali del provvedimento, che ha istituito gli incentivi, si dovrebbe garantire ancora l´attività di un settore di oltre 50 mila imprese e 200 mila addetti, riguardanti i settori della produzione di impianti e manufatti, installazione, edilizia, ecc».

Per questo a Senato e governo viene chiesto di continuare garantire la certezza degli incentivi «impegnando le risorse necessarie per supportando l´iniziative (che prevediamo peraltro raggiungeranno la punta nei prossimi mesi, per poi tornare a decrescere), e introducendo ulteriori semplificazioni delle procedure».

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