[15/01/2009] Urbanistica

Tirrenica, lettera aperta dei Verdi a Furio Colombo e all´assessore Conti

FIRENZE. Ci permettiamo di inserirsi in questa discussione dal momento che da anni, come Verdi toscani, cerchiamo di spiegare una cosa che, a quanto pare, è molto difficile da spiegare.
Ci riferiamo alla questione dell’autostrada tirrenica.

Se il completamento del corridoio tirrenico, come tutti diciamo, è prioritario, la semplice realizzazione del corridoio a quattro corsie avrebbe risolto da tempo, da almeno cinque anni, tutte le questioni sia di sicurezza che trasportistiche ; ma ci è sembrato che, da quando Bargone è divenuto presidente della Sat (dopo essere stato consulente della Regione Toscana e dopo essere stato Sottosegretario alle Infrastrutture nel governo D’Alema) questo obiettivo si è rivelato impossibile.

Prioritario è diventato invece l’autostradalizzazione del corridoio stesso, nel nome dell’interesse collettivo ma facendo prevalere le ragioni della Sat sulle ragioni dell’ambiente. Perché diciamo questo? Non perché pensiamo a chissà quali Grandi Fratelli, ma perché in questo paese c’è ancora il mito autostradale che annebbia le menti dei più, in particolare di chi conta, ma anche dei più tra la popolazione e gli elettori.

Cosa proponiamo allora, posto che la cosa più semplice, la messa in sicurezza dell’attuale tracciato, è stata messa da parte? Proponiamo di mettere a pedaggio il Corridoio Tirrenico con una velocità massima di percorrenza a 110 km all’ora tale da consentire l’utilizzo quasi totale del tracciato dell’attuale superstrada, completando i km mancanti a Capalbio e rendendolo sicuro.
La forma del pedaggio fa la differenza: ovvero esistono forme di pedaggio all’italiana fatte di caselli complicati e tanta gente dentro “gabbiotti” dove si riscontra il biglietto, di infrastrutture realizzate solo per questa funzione e di blindatura del percorso autostradale sempre solo per questa funzione, quella di riscuotere il pedaggio.

Ma c’è un altro modo di introitare i pedaggi: ad esempio come in Svizzera ed in Austria dove il pedaggio con un badge controllabile ha porte inserite lungo tutto il percorso che si aprono sempre ma fotografano e multano chi il badge non ha o non lo espone. Con questa modalità viaggiare in autostrada costerebbe la metà, o comunque molto meno, degli attuali prezzi delle autostrade italiane e, sempre con questo sistema, i cittadini e i lavoratori della Maremma potrebbero avere un pedaggio inferiore o esserne anche esentati; col risultato inoltre di non avere necessità di mantenere strade alternative perché i cittadini maremmani non avrebbero motivazioni per non utilizzare questo percorso.

Questa è la soluzione che da anni, inascoltati da chi in Regione Toscana e nel Governo deve assumere la decisione; ma, dobbiamo dire, inascoltati anche da tutti coloro in cui prevale la ricerca di una soluzione in difesa di una propria posizione ideologica.
Diciamo inoltre che a proporre la monumentale autostrada collinare, che costerebbe tra l’altro il triplo della soluzione da noi proposta, ci avevano già provato Lunardi, noto per i suoi conflitti d’interesse nei trafori ed altri esponenti del Centro destra, e che migliaia di persone, unitariamente, decisero di difendere quel “paesaggio di scarso pregio (Lunardi)”; per cui stendiamo un velo pietoso su questa nuova proposta per concentrarci finalmente sulle soluzioni che possono di colpo portare ad un accordo generalizzato fra tutte le posizioni diverse.
Rinnoviamo quindi la richiesta, come Verdi Toscani, a tutti i soggetti di incontrarsi per valutare questa nostra soluzione e per vedere se per una volta riuscissimo a superare un problema trasportistico nel nome degli interessi dell’economia del paese e del paesaggio.

Quel pedaggio che si vuole far pagare ai cittadini e alle imprese è, secondo noi troppo oneroso per loro e per il nostro paesaggio.

*rispettivamente consigliere regionale Verdi e membro Coordinamento Nazionale della Federazione dei Verdi; capogruppo Verdi in Regione Toscana; portavoce Federazione Verdi della Toscana

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