[09/05/2006] Comunicati

Innovazione e ricerca nelle aziende di servizio

FIRENZE. Le aziende di servizio pubblico in Toscana e l’innovazione: è iniziata stamani la discussione nell’iniziativa promossa da Cispel Confservizi Toscana in collaborazione con la Regione e con Firenze tecnologia. E’ stato il presidente di Cispel Toscana Alfredo De Girolamo ad aprire il convegno, che cade alla vigilia della giornata dei servizi pubblici locali ma anche nel pieno di confronto sul Piano regionale di sviluppo. «Con questa iniziativa – ha detto – il mondo dei servizi pubblici locali, insieme a quello dell’Università, intende dare un contributo alla discussione sul Piano regionale di sviluppo». De Girolamo ha riscontrato una «elevata propensione teorica all’innovazione ed alle tecnologie», nel pianeta dei servizi pubblici locali, alla quale non farebbe riscontro una realizzazione altrettanto diretta di questi obiettivi. «I motivi – ha spiegato il presidente di Cispel Toscana – sono da ricercare nella bassa concorrenza che ancora esiste in questo settore e nella dimensione delle aziende che in Toscana è ancora sovracomunale. Non siamo in presenza di un sistema di imprese industriali: ciò rappresenta un limite anche per gli investimenti in ricerca e innovazione».

L’assessore regionale Agostino Fragai ha, da un lato, confermato che la legge regionale sui servizi pubblici locali approderà alla discussione in Consiglio regionale entro la fine dell’estate, ribadendo la centralità delle proposte contenute nella bozza di Piano regionale di sviluppo. «Una proposta – ha detto Fragai – che contiene non solo un’analisi delle priorità, ma anche risposte significative. Per chi governa è impegnativo affermare che è necessaria una discontinuità. Non è un giudizio negativo sul passato, ma il prendere atto della necessità di adeguarsi alle straordinarie trasformazioni di tutto ciò che ci sta intorno. Cambia la scala: la Toscana è un quartiere di una grande città cinese». Rispetto alla legge sui servizi pubblici, Fragai ha ribadito che sarà affiancata da un patto con le aziende, confermando che «l’acqua sarà trattata in modo specifico». «Se le nostre aziende accusano ritardi nella trasformazione e nell’aggregazione – ha spiegato – la legge ed il Patto potranno essere strumenti di aiuto, nei quali imprimere gli indirizzi e indicare meglio gli obiettivi».

Il dibattito è continuato con la presentazione di una ricerca svolta dall’Università di Siena nell’ambito di una tavola rotonda, alla quale seguiranno le conclusioni del vicepresidente della Regione Toscana Federico Gelli.

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