[13/01/2009] Parchi

Conigli carini, gatti cattivi e pinguini affamati e sbranati

LIVORNO. I conigli sono stati introdotti nel possedimento australiano sub-antartico e delle isole Macquarie nel 1878, per fornire carne fresca ai cacciatori di foche. Ma il loro numero è presto esploso insieme a quello di altri tre invasori portati dall´uomo: prima i ratti e i topi e poi i gatti che avrebbero dovuto controllarli.

Tutti si sono trovati più che bene. Forse troppo, visto che il primo tentativo di frenare la proliferazione dei conigli sulle Maquarie è del 1960, con l´introduzione della mixomatosi, una malattia che decima ciclicamente le popolazioni di coniglio in molte parti del pianeta. I conigli sono "calati" fino a 10 mila individui, ma poi hanno ripreso a moltiplicarsi.

Successivamente il tentativo è stato fatto con i gatti, ma uno studio rivela ora che la soppressione dei felini ha causato un danno "catastrofico" per l´ecologia di queste isole sub-antartiche. I gatti, che avevano un forte impatto anche sulla rara e delicatissima fauna locale, si sono rivelati molto più facili da eradicare: la loro eliminazione iniziata nel 2000 ha avuto pieno successo, ma così è sparito l´unico predatore terrestre delle isole e i conigli sono esplosi a 100 mila individui, devastando la flora rarissima di queste isole gelide che si trovano a metà strada fra l´Australia e l´Antartide e che sono patrimonio mondiale dell´Umanità dell´Unesco.

Le isole Maquarie sono anche il più importante sito riproduttivo dei pinguini reali e di altre specie di pinguini e la completa rimozione di ogni copertura vegetale delle isole (visibile addirittura dal satellite) sta mettendo in grave difficoltà le colonie riproduttive di questi uccelli marini perché li rende più vulnerabili alla predazione e agli eventi atmosferici.

Aver cominciato dai gatti è probabilmente stato un errore colossale: ora l´eradicazione di ratti, topi e conigli richiederà un massiccio utilizzo di esche avvelenate con possibili ripercussione sugli uccelli predatori dell´Arcipelago.

Insomma, l´uomo ha, quasi per riflesso condizionato, avviato il recupero ambientale delle Maquarie dall´animale più "feroce", che predava direttamente gli uccelli marini, senza pensare che i gatti esercitavano un forte controllo sulla popolazione di conigli, e quanto è successo in queste isole negli ultimi 8 anni sta diventando un caso di scuola per capire quali errori si possano fare pur avendo le migliori intenzioni.

Il governo australiano ora corre ai ripari e ha pronti piani per l´eradicazione dei conigli dalle isole e soprattutto di ratti e topi che, eliminati i gatti, si stanno rivelando molto più pericolosi per le nidiate di uccelli marini molto rari. I costi per rimediare al danno ottocentesco e agli errori degli anni 2000 si annunciano molto alti: 24 milioni di dollari australiani (11 milioni di euro).

Gli scienziati che hanno pubblicato un rapporto sulla situazione delle Maquarie sul Journal of applied ecology dicono che questa dovrebbe essere una lezione per tutti coloro che si occupano di conservazione della natura. Secondo quanto ha detto a Bbc News Dana Bergstrom (nella foto), una ricercatrice dell´Australian Antarctic Division, «Il nostro studio dimostra che tra il 2000 e il 2007 c´è stata un´estesa devastazione degli ecosistemi e decenni di sforzi di salvaguardia sono stati compromessi. La lezione per le Agenzie di conservazione a livello mondiale è che gli interventi devono essere completi e includere esplicitamente nei piani le valutazioni dei rischi e considerare gli effetti indiretti, oppure si devono affrontare notevoli i costi conseguenti».

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