[08/05/2006] Parchi

Il falco pescatore tornerà in Maremma

FIRENZE. Un progetto iniziato dal Parco regionale della Maremma e cofinanziato dalla Regione Toscana, in collaborazione con il Parco regionale Corso, riporterà il falco pescatore (nella foto) in Maremma e quindi in Italia dopo oltre 40 anni di assenza. Le ultime nidificazioni del rapace risalgono agli anni ’60 con avvistamenti in Sardegna e in Sicilia. Successivamente, a causa della forte antropizzazione e della distruzione degli habitat, il falco pescatore è scomparso. I 5 piccoli pulcini provenienti dalla Corsica (saranno trasportati i nati dal terzo uovo deposto di una normale covata che in condizioni naturali, avrebbero scarsissime probabilità di sopravvivenza), arriveranno i primi di giugno e saranno posti in una «gabbia da involo» nelle aree golenali del fiume Ombrone vicino alla foce e sulla scogliera di Talamone individuati dagli esperti come luoghi adatti all’ambientamento.

I pulcini saranno seguiti costantemente da ornitologi e volontari per l’alimentazione, esclusivamente a base di pesce. Dopo circa 2 mesi, potranno prendere il volo e iniziare a cacciare. L’obiettivo è che tornino dopo due anni per nidificare. «Il progetto ha avuto successo in altre parti d’Europa come in Corsica – riferisce il naturalista Alessandro Troisi – dove l’attenta gestione ha portato a costituire ben 28 coppie: erano 4 negli anni ´70». Il falco pescatore (pandion haliaetus) è un rapace migratore molto elegante. Bianco sul ventre e marrone sul dorso con una striscia scura che raggiunge gli occhi, può arrivare ad un peso di 2 kg, ed è specializzato nella cattura dei pesci, che preda con spettacolari picchiate in acqua. La popolazione nidificante nel Mediterraneo è stimata in 100 coppie che arrivano a 8.000-10.000 se consideriamo tutta l’Europa.

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