[07/01/2009] Energia

La Merkel telefona a Putin: osservatori europei per garantire il transito del gas

LIVORNO. Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha telefonato al primo ministro russo Vladimir Putin per accettare la sua proposta di osservatori internazionali che controllino le stazioni di pompaggio e i contatori del gas in Russia ed Ucraina.

Ria-Novosti ha prontamente riportato le dichiarazioni di Putin: «Siamo coscienti che sul mercato gasiero europeo è venuta alla luce una situazione complessa. Abbiamo studiato questa questione con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Anche lei è preoccupata per la situazione ed ha fatto una buona proposta: ricorrere ad osservatori internazionali, in Russia e in Ucraina, all´entrata ed all´uscita». Putin ha spiegato tutto a Gerhard Schröder, il predecessore della Merkel a capo del governo della Germania e presidente del progetto Nord Stream che dovrebbe far passare il gas russo sotto il Mar Baltico.

Gazprom ha il 51% delle azioni di Nord Stream. E il primo "tubo" del gasdotto lungo 1.200 km dovrebbe entrare i funzione nell´ottobre 2011 (con un anno di ritardo) e fornire al nord Europa 27,5 miliardi di m3 di gas all´anno.

Due ore prima della telefonata della Merkel Putin aveva ordinato al capo di Gazprom, Alexei Miller, di interrompere completamente le forniture di gas all´Ucraina. Miller ha detto di essere in possesso di un documento che prova che l´Ucraina ha interrotto il passaggio del gas attraverso il suo territorio nella notte tra ieri ed oggi, chiudendo così l´esportazioni verso l´Ue.

Le conseguenze sono pesantissime in Ungheria, Serbia, Bulgaria, Macedonia Croazia, Turchia, Grecia, Repubblica Ceca, Austria e Slovacchia che non ricevono più una goccia di gas russo, mentre la Polonia si approvvigiona attraverso la Bielorussia.

Anche il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, ha telefonato a Putin e alla premier ucraina Julia Timoshenko perché sia ristabilito il normale livello di forniture di gas verso l´Unione europea.

Barroso ha detto che è «inammissibile una situazione nella quale l´Unione europea è ostaggio del litigio che oppone Mosca e Kiev, che mette in dubbio l´affidabilità della Russia come fornitore e dell´Ucraina come Paese di transito del gas».

Ma è chiaro che si punta a piegare l´anello più debole e non quello con la pistola fumante di gas in mano: las Commissione Ue ha proposto di inviare esperti europei in Ucraina per determinare quale sia il volume di gas russo fornito attraverso quel Paese. Una indiretta ammissione della fondatezza delle accuse russe all´Ucraina di rubare il gas destinato all´Ue.

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