[07/01/2009] Parchi

Bush fa la più grande area marina protetta del mondo

LIVORNO. Bush, forse il presidente più dannoso per l´ambiente nella storia degli Usa, ha voluto firmare alla fine del suo mandato un atto che appare sorprendente: l´istituzione di tre Marine National Monuments, gigantesche aree marina protette, nell´oceano Pacifico. La decisione di Bush si basa su una promessa fatta alla moglie Laura e sui parei scientifici che gli ha fornito la International Union for Conservation of Nature (Iucn) attraverso il President´s Council on Environmental Quality (Ceq), il risultato è la più grande Area marina protetta del pianeta: 195.280 miglia quadrate di oceano.

I tre nuovi Marine National Monuments includono due regioni delle Line Islands, un gruppo di atolli equatoriali che formano un territorio federale Usa, che si estendono tra il Pacifico centrale e quello occidentale, la catena sottomarina delle Northern Marianas (Commonwealth delle Isole Marianne Settentrionali, associate agli Usa) ed il Mariana Trench, che nasconde la fossa delle Marianne, il canyon sottomarino più profondo del pianeta. Queste are protette ospitano un´enorme biodiversità sia di specie che di habitat.

Secondo Carl Gustaf Lundin, direttore del programma Global Marine dell´Iucn, «Questo è un ottimo modo per iniziare il 2009. Dimostra la capacità di chi salvaguardia delle risorse marine di portare l´intera umanità insieme a proteggere alcune delle zone dell´oceano uniche in tutto il mondo. Anche se non possiamo dimenticare che la lotta al cambiamento climatico resta una sfida importante per garantire il futuro degli oceani, l´aumento del numero di aree marine protette è una necessità assoluta. Anche migliorare drasticamente la gestione dell´alto mare dovrebbe essere una priorità. Ora dobbiamo sperare che la futura amministrazione Usa si baserà sull´annuncio di oggi per dare ai nostri oceani l´attenzione che meritano».

Per Dan Laffoley, presidente della Commissione mondiale sulle aree protette marine, che ha proposto il progetto al Ceq, «Questo atto significativo protegge la parte più profonda dei nostri oceani e viene da più di 100 anni fa, da quando gli Stati Uniti hanno protetto il luogo più profondo a terra: il Grand Canyon. La consapevolezza della necessità di tutelare al massimo vaste zone di mare è cresciuta negli ultimi anni, ci auguriamo che questo esempio venga seguito da altre nazioni in tutto il mondo».

E Bush a fine mandato, forse liberatosi dei consigli anti-ambientalisti dei fautori della rivoluzione conservatrice e sviluppi sta ad oltranza, si becca anche i complimenti entusiasti di Scott Hajost, direttore esecutivo di Iucn Usa: «Il governo degli Stati Uniti deve essere applaudito per il suo notevole impegno per i sui significativi sforzi che vanno ad aggiungersi all´U.S. and global marine protected estate. Ci auguriamo che l´intero Mariana Trench, e non solo i suoi fondali, sia protetto. Se continuerà l´attuale attività di pesca in superficie, molte delle rare creature che vivono nel mare profondo della fossa, moriranno di fame».
A quanto pare Obama ha già raccolto la sfida dell´Iucn con la nomina di Jane Lubchenco a capo della National Oceanographic and Atmospheric Administration (Noaa). NOAA, l´agenzia governativa che si occupa della protezione degli oceani, dei cambiamenti ambientali sulla terra e della gestione delle risorse marine e costiere dal punto di vista economico, sociale e ambientale.

Lundin conferma: «Si tratta di una scelta notevole da parte del Presidente eletto Obama. La dottoressa Lubchenco capisce veramente l´urgenza di affrontare le minacce che vivono oggi gli oceani, dai cambiamenti climatici, all´acidificazione degli oceani e al sovrasfruttamento e l´inquinamento. E´ stata un´aperta sostenitrice di un approccio di gestione basato sugli ecosistemi che include un elevato grado di tutela, nonché un uso efficace e regolamentato».

La Lubchenco è stata vice-presidente dell´American association for the advancement of science e della Ecological society of America, è stata insignita della Heinz environmental medal, ha lavorato alla Pew oceans commission in stretto contatto con la World commission on protected areas mrine dell´Iucn. Il nuovo capo del Noaa è la principale ricercatrice della Partnership for interdisciplinary studies of coastal oceans (Pisco), che è il partner chiave dell´iniziativa dell´Iucn Protect planet ocean. Per il quale ha curato il portale internet presentato al World conservation congress di Barcelona nel 2008 e che mostra gli effetti positivi delle Aree marine protette.

«Infatti - dice Dan Laffoley - la nomina da parte del Presidente eletto Obama del professor Jane Lubchenco come futuro capo del Noaa è una scelta ispirata. E´ uno dei nostri più autorevoli e riconosciuti ecologisti con una reputazione a livello mondiale. I prossimi anni saranno i più critici per la situazione dei nostri oceani e per il clima e per tutto quel che noi dipendiamo da loro per il nostro benessere. Con la sua eccezionale esperienza e competenze, ci auguriamo di lavorare con lei in una nuova era di salvaguardia e gestione dell´oceano. Iucn auspica di lavorare con la dottoressa Lubchenco e la nuova amministrazione per arginare negli anni a venire le numerose minacce per i nostri mari e delle coste».

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