[23/12/2008] Comunicati

L´Industria indiana in (lento) cammino verso la sostenibilità

LIVORNO. I risultati del rapporto 2008 per l´India del Carbon Disclosure Project (Cdp) rappresentano la continuazione del trend positivo avviato nel 2007 dal gigante asiatico per quanto riguarda le emissioni di gas serra da parte delle 200 più grandi industrie indiane ed anche una loro più spiccata propensione a fornire dati. Il rapporto fa anche emergere un buon livello di preparazione delle imprese per affrontare i rischi e le opportunità connessi con il cambiamento climatico.

Il secondo rapporto Cdp per l´India ha sollevato anche due preoccupazioni: nel 2008 il 69% delle società (138) non ha risposto al questionario Cdp6, tra le quali alcune aziende leader che avevano risposto nel 2007; è aumentato il numero di imprese (10), in particolare tra quelle ad alta intensità energetica, che hanno rifiutato di partecipare.

«Entrambe queste preoccupazioni – dice il Wwf che ha redatto il rapporto in collaborazione con Confederation of indian industry e Cii-Itc Centre of excellence for sustainable development - dimostrano chiaramente che c´è ancora un´enorme mole di lavoro da intraprendere per aumentare la consapevolezza e la capacità delle imprese indiane».

Una elevata e significativa percentuale di imprese che hanno risposto al Cdp6 (l´80%) riconosce il cambiamento climatico e le emissioni di gas serra come una grande sfida, come problemi seri che rischiano di avere un forte impatto sulla loro attività e sui risultati finanziari e di mercato.

Alcune grandi industrie hanno già iniziato ad integrare nelle loro politiche e decisioni il taglio delle emissioni di CO2, mentre altre, pur riconoscendone l´importanza, non hanno ancora fatto nulla.

Le grandi industrie indiane concordano sul fatto che la lotta alle emissioni di gas serra rappresenta anche un´opportunità di business, così come l´energia pulita e l´efficienza energetica dei prodotti, lo scambio di emissioni. Alcune imprese stanno effettuato o programmando investimenti per sfruttare questo potenziale. Ma quando si tratta di contabilizzare le proprie emissioni, solo poche lo fanno: meno di 20 aziende sono impegnate nello scambio di emissioni e molte sono multinazionali. Anche se la maggior parte delle aziende ha piani ed obiettivi per la riduzione delle emissioni, spesso questi sono soggettivi, non quantitativi e senza un limite temporale.

Insomma, «Le aziende non sono ancora pronte a prevedere le loro emissioni future e non includono i costi delle emissioni future tra le decisioni di investimento di capitale».

Il rapporto però è ottimista. Il ruolo che l´India gioca attualmente nell´economia mondiale e quello che è previsto per il futuro, orienterà sempre più le imprese del sub-continente verso l´attenuazione e l´adeguamento ai rischi del cambiamento climatico.

Tata Power, la più grande impresa privata del settore energetico indiano, e Tata Motors, ormai diventata uno dei maggiori produttori di auto del mondo, sono state tra le società incluse per la prima volta nel rapporto India carbon disclosure project. Insieme alla Tata hanno aderito e risposto al Cdp Hpcl, una delle 500 imprese più grandi del mondo secondo Fortune; la State bank of India; Mahindra & Mahindra, il più grande produttore di suv indiano; il colosso del cemento Ambuja.

Secondo Ravi Singh, segretario generale del Wwf India «La relazione dimostra un atteggiamento proattivo tra le società indiane verso le sfide del cambiamento climatico. Mostra un andamento incoraggiante e che le imprese non solo sono consapevoli delle varie minacce e rischi presentati dai cambiamenti climatici, ma stanno anche diventando più sensibile nei confronti delle sue opportunità commerciali e finanziarie».

I settori con i più alti livelli di risposta sono stati quelli dei prodotti personali e per la casa (43%), dei materiali (41%) e di banche e finanza (39%), tra quelli che non hanno risposto ai questionari i peggiori sono quelli delle telecomunicazioni e dei beni di consumo durevoli e dell´abbigliamento.

Tre quarti delle imprese prevedono di gestire o ridurre i rischi dovuti al cambiamento climatico attraverso politiche pertinenti, cambiando l´operatività, la progettazione e i modelli di consumo, ma anche rafforzando le catene di approvvigionamento e passando a carburanti meno inquinanti. Però attualmente solo il 3,4% dell´energia usata dalle industrie indiane proviene da energie rinnovabili.

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