[16/12/2008] Urbanistica

Pisa: il bilancio degli interventi in difesa della costa

PISA. Bilancio di fine anno sullo stato dell’arte degli interventi di difesa della costa dall´erosione marina, che la provincia di Pisa, attraverso l´assessorato all´ambiente ha attivato, o sta attivando come previsto dal piano predisposto in collaborazione con la Regione Toscana. Proprio in questi giorni sono partiti i lavori della prima fase nella zona del Gombo.

«Per questi interventi - informa l´assessore provinciale all´ambiente Valter Picchi (Nella foto) - abbiamo ricevuto dalla Regione 845mila euro: 475mila per le scogliere artificiali destinate alla protezione della spiaggia, ovvero l´intervento appena iniziato; e 370mila per il ripristino delle dune naturali, nella prossima fase dei lavori». L’obiettivo dell’intervento, che tra l’altro tutela anche la villa presidenziale di San Rossore, è quello di bloccare l´erosione in atto, riportando la linea di riva al profilo che aveva alla fine degli anni Ottanta. Tecnicamente l’intervento consiste nella sistemazione di scogliere perpendicolari alla riva (pennelli) e al rialzamento dei fondali.

I pennelli saranno soffolti (sotto il livello del mare), e composti non di massi, ma di geotubi in polipropilene riempiti di sabbia: si tratta di grandi sacchi posati sul fondo che agiscono allontanando dalla riva le correnti che tendono ad asportare nuove porzioni di arenile verso Viareggio. Questa tecnologia già utilizzata, con buoni risultati, a protezione di alcune spiagge della Sardegna e a Sanremo, ha il vantaggio di essere semplice, rapida nella posa in opera, e di avere bassi costi rispetto alle tradizionali scogliere. La seconda fase dell’intervento del Gombo prevede la ricostruzione delle dune naturali scomparse a causa del progredire dell´erosione costiera.

L´apertura del cantiere per questo intervento è prevista a giugno «Il materiale necessario – continua Picchi - verrà reperito in collaborazione con il Parco di San Rossore, che ha reso disponibile sabbie di risulta di altri lavori effettuati nella Tenuta» e l´altra sabbia necessaria sarà recuperata dragando nei pressi della foce dell´Arno. Interessante l’utilizzo del materiale spiaggiato sul litorale (rami, tronchi..): intero o triturato in fibre di matrice legnosa, servirà ad “armare” e compattare il corpo delle dune contro l´azione del vento.

Sempre per la protezione del litorale di San Rossore, dall’amministrazione provinciale informano che siamo al termine dell’iter tramite affidamento diretto, per l´installazione del sistema brevettato denominato "Mep" (Moduli di equalizzazione della pressione). L’intervento sarà svolto dall’impresa Gepomar su brevetto danese che ha avuto successo in molte parti del mondo. Si tratta di tubi d´acciaio con speciali filtri da inserire nella sabbia lungo la costa, ad una certa distanza dalla riva (e sotto il livello del mare): in tale maniera si mira ad incrementare la capacità dello stesso arenile di trattenere naturalmente il sedimento trasportato dal moto ondoso. Inizialmente l´intervento sarà attuato per un tratto di due chilometri tra l´attuale foce del fiume Morto e il vecchio sbocco a mare. Costo dell’operazione 561mila euro su finanziamento regionale.

Dalla protezione della costa alle sponde dell’Arno. Partiranno a breve i lavori di sistemazione della sponda destra dell´Arno, in prossimità della foce, con un intervento il cui costo complessivo è di 500mila euro (200mila euro dal Cipe, 150mila dal Parco di San Rossore, 150mila dalla Regione). «Dobbiamo evitare – conclude l´assessore Picchi - che, per effetto di piene particolarmente significative dell´Arno, si venga a creare un secondo sbocco a mare: il conseguente insabbiamento della foce, oltre ai problemi per la navigazione, potrebbe avere ripercussioni sulla sicurezza della città».

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