[15/12/2008] Acqua

Norma sui Consorzi di bonifica: Cia contro la Regione nel merito e nel metodo

FIRENZE. Dopo la Coldiretti anche la Cia (Confederazione italiana agricoltori) si scaglia contro la Regione. Questa volta il terreno del contendere riguarda l’ennesimo intervento legislativo in materia di Consorzi di bonifica discusso in questi giorni dal Consiglio regionale. La proposta di Legge, elaborata dall’assessore alle Risorse idriche Marco Betti (Nella foto), non piace alla Cia nei contenuti e nemmeno nel metodo seguito per formularla. «La proposta di Legge – dichiara il presidente della Cia Toscana Giordano Pascucci - rappresenta l’ennesima occasione mancata per rimettere ordine ed organicità alle attività di difesa idraulica e di bonifica in Toscana. Da un lato la Regione Toscana evita di affrontare il problema del riordino complessivo e dall’altro, con il pretesto della necessità di adeguare la Legge alle disposizioni statali, scardina di fatto l’autogoverno ed il sistema di rappresentanza dei Consorzi di bonifica».

Ma la Confederazione italiana agricoltori rimarca anche una “carenza” di metodo dato che la Regione pare abbia agito in totale solitudine, senza concertazione, senza confrontarsi con le parti sociali, nonostante lo stesso Ente regionale sia dotato di una legge sulla partecipazione. «La nuova norma statale, che segue alla Legge Finanziaria 2008 - ribadisce Marco Failoni - della presidenza regionale Cia - impone alle Regioni di ridurre i costi di rappresentanza dei Consorzi prevedendo l’erogazione di compensi a non più di tre amministratori per ciascun Consorzio; ma non prevede vincoli relativi alla diminuzione della rappresentanza. La proposta della Regione Toscana introduce elementi del tutto estranei all’esigenza di adeguamento al quadro normativo nazionale, che appaiono inutili e dannosi, a partire dall’azzeramento degli organi dei Consorzi e dal loro “commissariamento”, che rappresenta un grave colpo al principio dell’autogoverno dei Consorzi di bonifica».

La Cia Toscana ha da tempo sottolineato l’esigenza di un riordino, in grado di dare omogeneità al sistema della bonifica in Toscana, razionalizzare i costi di gestione del sistema, promuovere la centralità del sistema delle imprese agricole nell’azione di manutenzione del territorio. La norma da approvare subito- secondo gli agricoltori- dovrebbe da un lato dare il via all’immediato adeguamento alla legge nazionale, attraverso l’istituzione del Sindaco revisore unico e la possibilità di determinare il compenso per la sola figura del presidente del Consorzio; dall’altro lato dovrebbe garantire l’impegno della Giunta regionale affinché presenti entro pochi mesi una organica proposta di riordino di tutta la materia affrontando le principali criticità del sistema emerse uniformando i sistemi di rappresentanza, di gestione e di contribuzione.

«L’auspicio – riprende Pascucci – è che venga aperta su questa proposta di Legge una fase di consultazione, come richiesto ufficialmente dalla Cia ai Presidenti delle commissioni consiliari competenti, in modo da poter illustrare le nostre riserve e le nostre proposte. Purtroppo il dibattito politico in Toscana è ancora fermo alla stucchevole diatriba “consorzi sì, consorzi no”. E’ ora di fare qualche passo avanti- continua Pascucci- E’ ora di superare l’anomala situazione della bonifica in Toscana, divisa in due sistemi di gestione e di contribuzione, che non hanno più alcun senso, soprattutto dopo la revisione normativa sulle Comunità montane e dopo l’accordo Stato – Regioni sull’attività di bonifica. Attività di bonifica che si saldano con le attività e le problematiche legate alla manutenzione del territorio che sono entrambe di interesse prioritario per l’intera società toscana che occorre rafforzare per limitare i danni alle produzioni agricole, ma soprattutto alle strutture rurali che anche il maltempo di questi giorni hanno fortemente compromesso e danneggiato. E’ ora di assumere decisioni chiare e concrete- ha concluso il presidente di Cia Toscana- che diano certezza ai cittadini ed alle imprese agricole».

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