[15/12/2008] Energia

Geotermia: il resoconto del dibattito regione-comitati sull´Amiata

LIVORNO. L’animato dibattito sulla geotermia che si è svolto sabato a Santa Fiora su una cosa ha messo tutti d’accordo: Regione e comitati sono convinti della necessità di attendere ulteriori indagini, la differenza sta nel fatto che questi ultimi invocano, nell’attesa dei risultati degli approfondimenti, una sospensione delle attività sulla base del principio di precauzione.

«Il prof Marroni dell’ateneo pisano, il prof Beretta dell’ateneo milanese, la dott. Manzella del Cnr di Pisa, nonché il tecnico regionale Sargentini ieri, a Santa Fiora, si sono tutti pronunciati chiaramente affermando che allo stato attuale non esiste alcun studio, tra i recenti (Edra e Università di Siena), che possa in alcun modo dirsi completo e certo sull’impatto geotermico in Amiata – si legge nel comunicato dei comitati - Adesso, a fronte dei molti soldi che la collettività ha speso, e in considerazione che la realizzazione del Protocollo firmato da Regione ed Enel era condizionata dai risultati degli studi ci chiediamo quale futuro ci attenda».

Quale sarà il passo successivo dunque? «Ci sarebbero gli estremi per fare tabula rasa di protocolli e parole attendendo i risultati delle indagini affidate dalla Regione all’Università di Firenze – spiegano ancora i comitati - che per la prima volta, cercherà, su dati diretti, di formulare un modello matematico capace di metter chiarezza. Certo, sempre che al più presto si installi il famoso piezometro, l’unico strumento capace di fornire dati certi sul reale stato dell’acquifero amiatino. Gli studi di Firenze dureranno due anni e già questo conforta, visto che fino a ieri la Regione e le amministrazioni locali ci attaccavano ogni volta che criticavamo i tempi miseri (4 mesi) concessi a Siena per le proprie indagini».

Infine il comitato dà atto all’assessore Bramerini «del metodo democratico e in tutto opportuno con cui ieri ha tenuto a far condurre l’evento». Un riconoscimento importante, soprattutto se si pensa che in realtà i toni del convegno sull’idrogeologia dell’Amiata organizzato dalla Regione Toscana nella Sala del popolo del Palazzo comunale di Santa Fiora, ha vissuto momenti di acceso confronto e a tratti è apparso un dialogo tra sordi più che un sereno confronto tra tesi scientifiche, sia pur contrapposte. Le due principali in campo rimangono quella della società Edra, convinta dell’esistenza di un’interconnessione tra acquifero e fluidi geotermici, causa di impoverimento delle falde e di inquinamento, e quella degli studiosi dell’Università di Siena che attraverso un intero studio negano che esista questo collegamento, ritengono che l’inquinamento delle acque sia inferiore a quello che si registra in altre parti d’Italia e che la diminuzione delle portate delle sorgenti sia dovuta alla riduzione delle piogge e non alla geotermia.

«Nessuno ha la verità in tasca e gli studi esistenti – ha detto l’assessore Bramerini – si basano su dati indiretti, visto che sono mancate le indagini dirette (il primo piezometro per misurare le portate di alcune sorgenti, verrà installato sull’Amiata nella prossima primavera, come ha confermato la dirigente regionale Maria Sargentini). Se la Regione avesse fatto queste indagini a tempo debito, le comunità amiatine avrebbero già avuto risposte chiare ed efficaci. Dal momento che il nostro obiettivo è di arrivare prima possibile ad avere un quadro unitario anche se non univoco, chiedo alla scienza di aiutarci senza risse, faziosità e animosità, perché è alla scienza che dovranno rifarsi i tecnici regionali per metterci nelle condizioni di prendere le decisioni migliori riguardo alla geotermia».

Contestando le considerazioni di chi intervenendo aveva sostenuto che il protocollo con Enel prevederebbe un programma di raddoppio dello sfruttamento geotermico, Bramerini ha replicato che per quanto riguarda l’Amiata è in discussione soltanto l’eventuale ampliamento della centrale geotermica di Bagnore, mentre per Piancastagnaio l’obiettivo della Regione e del Comune è l’attuazione del piano di riassetto di quelle esistenti, con chiusura della centrale di Pc2, e il teleriscaldamento.

«E per il momento – ha precisato l’Assessore – per quanto riguarda Santa Fiora tutto è sospeso, in attesa che gli studi facciano chiarezza sul da farsi e in ogni caso non sarà certo la Regione ad imporre al comune di ampliare Bagnore». Per questo il protocollo con Enel è stato sottoscritto da tutti gli enti locali dell’area, perché dà più forza alle ragioni dell’Amiata e l’unità d’intenti rappresenta un vero e proprio valore aggiunto.

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