[11/12/2008] Parchi

Pianosa: nuovo allarme ricarcerizzazione

PORTOFERRAIO (Livorno). A Pianosa torna il fantasma del carcere e nonostante le interrogazioni parlamentari e le prese di posizione della regione Toscana e di Legambiente, ora si parla dell´arrivo addirittura di 250 guardie carcerarie per preparare l´isola a riospitare centinaia di detenuti. Se le chiacchiere e le ipotesi avessero un qualche fondamento, il destino dell´isola dell´Arcipelago toscano sarebbe nuovamente segnato: addio al turismo contingentato e di nuovo isola-carcere chiusa ed inaccessibile.

A fare chiarezza ci prova con una nota il parco nazionale dell´Arcipelago Toscano: «Appaiono su alcuni organi di stampa notizie di insistenti voci di una prossima riapertura dell´isola di Pianosa al regime carcerario noto come 41 bis e di un imminente sopralluogo degli organi di Stato seguito da un pesante insediamento di 250 guardie carcerarie. Nonostante si tratti di notizie non ufficiali e ben sapendo che i tempi per un così massiccio e invadente insediamento carcerario non potrebbero essere troppo rapidi, date anche le difficoltà infrastrutturali, il parco nazionale dell´Arcipelago toscano fa presente la sua assoluta contrarietà a questa ipotesi per ragioni ambientali, paesaggistiche e di sviluppo economico dell´isola. Si ricorda che su Pianosa: insistono vincoli ambientali comunitari e nazionali, , insistono importanti vincoli archeologici , che l´isola presenta un´area marina protetta che un turismo ragionato e sostenibile permette un volume di affari non trascurabile per l´economia dell´arcipelago».

Il parco, tra le righe,c ricorda quindi a chi ha intenzione di ricarcerizzare Pianosa che il progetto dovrà fare i conti con le direttive europee habitat e ambiente (Zone di protezione speciale e Siti di interesse comunitario) che lo Stato Italiano ha applicato a Pianosa e che necessitano di una precisa Valutazione di incidenza.

«Il Parco – si legge nella nota - pur comprendendo le necessità di spazi e di strutture del ministero di Giustizia, ribadisce l´assoluta e ferma contrarietà all´utilizzo dell´isola per un regime carcerario di massima sicurezza come il 41 bis. Si ricorda che grazie al Parco l´isola è stata riaperta alla fruizione naturalistica: chiuderla nuovamente --come inevitabilmente avverrebbe in questa ipotesi-- sarebbe un passo indietro e una impoverimento per i turisti che chiedono di visitarla. Il Parco è invece favorevole al regime carcerario attuale ed anche ad un incremento dei detenuti presenti sull´isola, per favorire il loro recupero sociale con attività utili all´ambiente. A questo riguardo si ricorda che negli ultimi mesi il Parco ha lavorato attorno a questa ipotesi di concerto con le autorità carcerarie e al comune di Campo nell´Elba».

Il presidente del parco dell´Arcipelago toscano, Mario Tozzi (Nella foto), pensa che «Pianosa dovrebbe essere destinata al reinserimento dei detenuti, come quelli che già adesso operano sull´isola. Il regime del art. 21 è compatibile con l´ambiente e sostenibile grazie ad una fruizione moderata e regolamentata del territorio. Il ripristino del 41 bis significherebbe perderla alla fruizione dei cittadini e non tenere conto delle necessita di tutela della biodiversità sancite dalle leggi internazionali vigenti. Noi siamo dunque decisamente contrari a questa ipotesi».

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