[11/12/2008] Comunicati

Lo spirito del tempo secondo greenreport

LIVORNO. Greenreport non è google e quindi lo Zeitgeist di greenreport (termine tedesco, quindi con la maiuscola come tutti i nomi comuni tedeschi), non può essere che lo “spirito del tempo” di una “piccola” comunità formata dalle migliaia di lettori che ogni giorno leggono decine di migliaia di pagine di questo quotidiano che si occupa di economia ecologica. Tema complesso certo, ma proprio questa nicchia (di nostri lettori e non) sempre più trasversale e sempre più vasta - che ha compreso quanto l’ecologia sia intrecciata all’economia e quanto questa debba essere governata e utilizzata dagli uomini associati e organizzati per gestire in modo sostenibile la disponibilità delle risorse naturali su questo pianeta - può essere interessante da indagare, leggendo i nostri dati e magari confrontandoli con quelli di google.

Certo il contesto non è dei migliori visto che ancora ieri Silvio Berlusconi ha ribadito che «la crisi ora è nelle mani dei consumatori» e che guarda un po’, si è accorto che c’è più di qualche d’uno che non la pensa più come lui, ovvero di voler rimettere la locomotiva esattamente sullo stesso binario ormai anacronistico e completamente deformato della crescita a tutti i costi. Se ne è accorto, ma ovviamente ritiene come sempre di avere lui solo la verità rivelata e che tutti gli altri non capiscono niente visto che, addirittura orgogliosamente, ha rivendicato che «non vi è alcuna necessità di invertire le nostre abitudini di consumo. Mi sono sgolato anche con i miei colleghi europei perché adottassero la stessa condotta» (Il sole 24 ore di oggi).

Rassegnati ad essere “campioni del mondo di calcio e maglia nera dell’ambientalismo” Berlusconi-natural-durante - come ricorda nel suo editoriale di oggi su Repubblica Giovanni Valentini (che tra l’altro spiega, a testimonianza che invece noi di greenreport siamo sempre meno soli, che “se non riusciremo a comprendere in tempo che la riconversione ecologica dell’economia non è una delle opzioni possibili, bensì l’unica alternativa in funzione della stessa sopravvivenza ci condanneremo a sfidare una crisi epocale permanente, una condizione irreversibile”) – torniamo alla Zeitgeist di greenreport, in realtà un po’ particolare. Visto che intendiamo offrire non la classifica dei termini digitati sul motore di ricerca interno del nostro giornale, bensì la fotografia delle ricerche fatte negli ultimi 2 mesi su qualsiasi motore di ricerca e che sono state indirizzate a greenreport. Il che significa che alcuni termini potrebbero comparire in classifica non perché ricercatissimi dagli utenti del web, ma magari perché particolarmente attinenti alle tematiche trattate dal nostro giornale e poco seguite da altri.. Non è certo il caso del primo termine in assoluto più ricercato, che è “risparmio energetico”, quindi a seguire russia - sciopero - petrolio – inquinamento cina - eolico - nucleare - enrico falqui - pacchetto anticrisi - cambiamenti climatici - legge 147/2006 - fotovoltaico - istat e flussi di materia - compensazioni co2 - latte crudo - settimana europea delle foreste - detrazione 55% - obama - soru - risparmio energetico 55%.

Interessante verificare come sono cambiate le ricerche negli ultimi dieci giorni (cioè dal primo dicembre): al primo posto troviamo ancora “risparmio energetico” poi a seguire: pacchetto anticrisi risparmio energetico 55% - venezia - detrazione 55% - acqua alta - conferenza stato regioni ogm campo aperto - pacchetto anti crisi - acqua alta venezia - arno - bonus energia - compensazioni co2 - daewoo madagascar - eni scaroni - fotovoltaico - greenpeace - obama - riqualificazione energetica - settimana europea foreste - tegole fotovoltaiche - agevolazioni 55%

Inutile sottolineare quanto le misure anticrisi prese da questo governo, con le decisioni di sterilizzare gli incentivi alla riqualificazione energetica degli edifici minando la solidità delle imprese delle costruzioni, e andando nella direzione opposta a quella presa dagli altri Paesi, Usa in testa, stia a cuore agli italiani e ai lettori di greenreport.

Così come sta a cuore l’evoluzione della pantomima tutta italiana sul pacchetto clima-energia dell’Ue. Nella classifica degli articoli più letti nel mese di dicembre i primi tre in assoluto riguardano il pacchetto 20-20-20, tema che ritorna 5 volte nei 10 articoli più letti. Al quarto posto assoluto troviamo ancora la manovra finanziaria con i tagli agli incentivi per il risparmio energetico, questione che ricompare tra i primi 10 articoli altre 3 volte e infine, nell’ultimo posto disponibile troviamo “la spesa di Berlusconi all’ipermercato energetico albanese”, che forse invece di sgolarsi tanto farebbe meglio ad ascoltare per una volta i consigli dei suoi colleghi europee.

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