[10/12/2008] Rifiuti

La storia infinita dei rifiuti elbani. La regione (ri)sgrida i sindaci

PORTOFERRAIO (LIVORNO). L´Elba è da sempre un grosso grattacapo per la raccolta dei rifiuti in Toscana: differenziata ai livelli minimi, rifiuti trasportati in continente, un inceneritore mai entrato in funzione al Buraccio (Porto Azzurro) e che i contribuenti pagano ancora, frammentazione amministrativa che produce paralisi ed un´eterna emergenza.

A sbloccare la situazione ci ha provato a fine novembre il prefetto di Livorno Domenico Mannino, che dopo un incontro con i litigiosi amministratori elbani e l´Elbana servizi ambientali (Esa) che gestisce la raccolta e dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani sull´isola (ma non a Campo nell´Elba), ha annunciato pugno duro e sanzioni fino all´arresto per chi abbandona rifiuti e l´ampliamento della discarica di Literno (nella foto) a Campo nell´Elba, per smaltirci altri 50.000 metri cubi di rifiuti. Il problema era che il Prefetto a fare il progetto della discarica doveva essere direttamente l´Esa.

Ma sulla testa dei sindaci elbani che si precipitavano a convocare i consigli comunali per dare il via libera al diktat prefettizio (e continuare la tradizione elbana dei "commissariamenti" sui rifiuti), cadeva la tegola di una nota dell´assessore regionale all´ambiente Anna Rita Bramerini che faceva notare che la procedura era parecchio anomala perchè non teneva conto di parecchie norme e procedure.

Dopo un momento di sconcerto, all´Elba è partita una polemica (anche questa tradizionale) contro la regione matrigna che non vuol far risolvere il problema rifiuti che gli elbani non hanno mai nemmeno provato ad affrontare. Una polemica che risente non poco del clima elettorale (all´Elba nel 2009 si voterà in 5 comuni su 8) che aumenta l´attitudine allo scaricabarile.

Oggi la Regione torna sull´argomento con una nota secca che non dovrebbe lasciare spazio ad ulteriori giochini: «Non è la legge regionale responsabile dei ritardi per l´ampliamento della discarica di Literno, nel comune di Campo dell´Elba. I tempi e le modalità per procedere alla realizzazione dei lavori sono dettati dalla norme vigenti, ed è bene ricordare che quelle regionali derivano dal recepimento del decreto legge Matteoli 152 del 2006».

La regione puntualizza che «Quelle competenze che prima del nuovo quadro normativo erano delle amministrazioni comunali sono adesso degli Ato e sarà quindi il nuovo Ato Costa, ormai costituito, a verificare chi abbia i requisiti per realizzare e gestire l´opera. Il problema, semmai, deriva dal fatto che alla previsione dell´ampliamento della discarica di Literno presente nel Piano dei rifiuti della provincia di Livorno fin dal 2000, riconfermata nell´aggiornamento del 2004, e ancora, da ultimo, ribadita nel 2005 quando i Comuni elbani firmarono un´intesa per la realizzazione degli impianti necessari per i loro territori, non è stato dato seguito in tutti questi anni. Oggi la legge è cambiata e quindi, come emerso anche nella recente riunione in Prefettura a Livorno, la titolarità delle decisioni spetta, appunto all´Ato Costa e non più ai Comuni: sarà suo anche il compito di stabilire se l´Esa ha i requisiti per realizzare l´ampliamento».

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