[04/12/2008] Acqua

Arezzo ha il suo atlante geochimico delle acque

AREZZO. Le acque superficiali e di falda dell’intero territorio comunale ora non hanno più segreti, almeno dal punto di vista geochimico: è stato infatti presentato l’“Atlante Geochimico delle Acque” redatto dall’ufficio ambiente del comune di Arezzo con la collaborazione del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze. Lo studio si è prevalentemente incentrato sull’acquisizione di parametri geochimici inorganici per investigare i principali processi naturali ed antropici che concorrono alla composizione delle acque e di valutare la qualità delle stesse.

«I risultati di questo lavoro ci dicono che le acque del territorio aretino hanno una qualità mediamente buona – ha dichiarato l’assessore all’ambiente Roberto Banchetti – e che la composizione delle acque deriva dalla caratteristiche delle rocce attraversate a cui si sovrappongono a livello locale effetti legati alle attività umane. Nella pubblicazione che presentiamo, è stata “fotografata” la situazione e, grazie al connubio fra geochimica e geostatistica, sono state predisposte carte tematiche che studiano la natura, la composizione chimica e le varie concentrazioni dei composti presenti nelle acque del territorio. Lo studio riportato nell’Atlante - ha continuato l’assessore- è un punto di partenza per la definizione di una rete di monitoraggio e di ulteriori analisi che saranno pubblicate negli altri due volumi previsti a cadenza biennale per i prossimi anni».

La collaborazione tra amministrazione comunale e Università e quindi l’inizio della ricerca parte da lontano. E’ infatti dal 2001 che numerosi studenti elaborano le loro tesi di laurea all’interno dell’Ufficio ambiente del comune, facendo ricerca e contemporaneamente svolgendo un periodo di tirocinio formativo sul tema della qualità della risorsa idrica. Da qui nasce anche lo studio che ha permesso di costruire un data-base di circa 500 campioni di acqua, il 90% dei quali si riferisce a pozzi privati, il 7 % sorgenti e il 3 % ad acque di scorrimento dei principali corsi d’acqua aretini. Tutti i campioni raccolti sono stati analizzati seguendo le medesime procedure di prelievo e di analisi: dieci pozzi sono stati controllati nel periodo di morbida e di magra per 3 anni e non è risultata alcuna variazione significativa in termini di effetti stagionali. La ricerca- informano dall’amministrazione comunale- ha prodotto carte tematiche per correlare la composizione chimica delle acque con le caratteristiche litologiche, l’uso del suolo e la pressione antropica e per identificare le aree più sensibili sulle quali effettuare un progetto di monitoraggio periodico.

L’assessore Banchetti ha terminato la presentazione dello studio rimarcando l’importanza della “conoscenza” per cambiare modello di sviluppo e migliorare la qualità della vita «Le società e le persone vivono e si sviluppano in un territorio e la loro qualità di vita non può prescindere dalla conoscenza e dal rispetto del loro ambiente».

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