[04/12/2008] Comunicati

Il Pse a Madrid trasforma la crisi in occasione di sviluppo sostenibile

FIRENZE. «Loro seguono il mercato. Noi seguiamo le nostre convinzioni». Così recita il manifesto presentato al congresso del Pse, terminato martedì scorso a Madrid. Il gruppo socialista europeo che guarda al futuro prende le distanze da quegli stati europei ancora bloccati sulla sponda conservatrice del mondo. Crisi e opportunità sono le parole chiave di questo testo che insiste sulla priorità dei cittadini e sull’importanza di un intervento politico nella regolazione dei mercati finanziari.

«Il fallimento del modello neoliberale è una chance per i socialisti - ha detto Zapatero – per sostenere la difesa dei diritti sociali di tutti i cittadini».

La recessione genera rinascita se l’impegno comune si basa su fatti concreti. Ecco allora 6 riforme che spiegano come rilanciare l´economia, contrastare il cambiamento climatico, sviluppare politiche eque sull´immigrazione e garantire uguali diritti per tutti. Lo sguardo è verso un’Europa del progresso con la convinzione che abbiamo un’unica soluzione: l´interdipendenza. Attuandola in un´ottica globale è possibile fronteggiare le sfide di oggi ma per farlo occorre puntare sulla sostenibilità. La crescita, seguendo la vecchia strada, non può che aumentare il divario tra ricchi e poveri; per cambiare strada occorre modificare la struttura del sistema.

Nel testo si parla di una "crescita verde" con 10 milioni di nuovi posti di lavoro entro il 2020 e due di questi solo nel settore delle energie rinnovabili. Nuove tecnologie per una mobilità a basso impatto nelle nostre città, tra le capitali europee e nel trasporto marittimo; riduzione dei combustibili fossili con maggiori investimenti nella ricerca per l´efficienza energetica e nell’educazione. L’ambizioso obiettivo di tagliare del 30% le emissioni di gas serra entro il 2020 potrebbe essere raggiunto, ad esempio, con la realizzazione di un network di energia eolica dal Nord Europa e di energia solare dal Sud Europa e dall’Africa. Di importanza cruciale inoltre, la promozione sostenibile dello sviluppo rurale, preservando la biodiversità e rivedendo la direttiva sui biocombustibili. Per quanto riguarda il nucleare, il manifesto lascia la scelta aperta ad ogni singolo stato con la necessità, però, di un osservatorio coordinato a livello europeo.

Il dubbio è che forse il documento sia fin troppo sbilanciato sulla sostenibilità sociale, come dimostra anche il titolo: “People first”, le persone prima di tutto. Per tornare al concetto di interdipendenza, è necessario cooperare con il Sud del mondo da cui la maggior parte degli immigrati proviene: aiuti allo sviluppo anche attraverso il microcredito, prevenzione dei conflitti e dei disastri ambientali. Anche rapporti più stretti con l’America Latina e grande attenzione all’asse India-Cina. Sul fronte europeo apertura verso i Balcani e partnership con la Russia per questioni come democrazia, diritti umani e sicurezza energetica. Un grande impegno infine, per ridurre la povertà nel mondo prevenendo speculazione dei prezzi con nuove politiche agricole.

Il programma del Pse conclude ripetendo che sono le persone, cioè noi tutti, i primi chiamati a rispondere a questo appello. Secondo quando riportato da L’Unità, Walter Veltroni, presente ai due giorni del Congresso, non ha ancora firmato il manifesto; tutti gli altri partecipanti, intanto, si sono stretti in un accordo unanime intorno alle parole della neoeletta segretaria generale del Ps francese, Martine Aubry (Nella foto), che in spagnolo ha esclamato: “Vamos a ganar!”. Vinceremo.

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