[04/12/2008] Energia

Realacci rilancia: Economia orientata all’ecologia unica strada per uscire da crisi

LIVORNO. La miope decisione del governo italiano di svilire l’economia tagliando le risorse destinate a incentivare la riqualificazione energetica degli edifici e i crediti alla ricerca ha risvegliato l’attenzione dei giornali sui temi ambientali, e su come invece azioni di un certo tipo siano in grado di riorientare l’economia, creare occupazione e aumentare la competitività (che è anche la ricetta che ha annunciato Obama per l’America dei prossimi anni).

Del resto l’arretratezza culturale italiana in questo senso è ben fotografata dall’ormai insopportabile sceneggiata governativa sul pacchetto clima-energia dell’Ue (con tanto di commenti poco lusinghieri anche da parte francese, vedi articolo di apertura), ma il problema vero è che anche dall’altra parte, cioè dall’opposizione, che potrebbe trovare il suo dna proprio nello sviluppo sostenibile, ci si limita a commentare le varie misure anticrisi fissandosi sul quanto e sul quando senza dire invece si deve fare così. E pensare che il si deve fare così sarebbe scritto nero su bianco in una proposta di legge presentata dallo stesso Pd la scorsa settimana dal titolo “Rottamare il petrolio”, che vede come primo firmatario il segretario Walter Veltroni.

A Ermete Realacci, estensore della proposta insieme a Matteo Colanninno, chiediamo che fine ha fatto quella proposta e quali prospettive ha.
«Ovviamente con le idee che ha questa maggioranza una proposta di legge dell’opposizione non ha certo un’autostrada davanti. Ma noi l’abbiamo voluta proporre ugualmente perché contiene un insieme di misure necessarie per affrontare i veri problemi del nostro futuro. E’ cioè risposte sensate alla crisi, che affrontano e leggono in modo incrociato il tema del rilancio dell’economia con quello dei cambiamenti climatici».

Quali sono i nodi principali su cui fa perno la vostra proposta per rilanciare l’economia e renderla ecologica?
«Viene da disperarsi ricordando che il primo punto riguarda la riqualificazione energetica degli edifici, che il governo sta cercando di sterilizzare e che noi proponevamo invece di potenziare, in sintonia con quanto si sta facendo nel resto del mondo, dall’Europa alla nuova America di Obama, dove si è capito che un’economia orientata all’ecologia è l’unica strada praticabile per uscire dalla crisi.
La nostra proposta insomma va nella direzione opposta alle scelte del governo. Rende più semplici gli investimenti in risparmio e in efficienza energetica, nelle rinnovabili, punta alla sostituzione dei vecchi elettrodomestici con nuovi apparecchi che consumano un terzo, agisce in direzione della mobilità sostenibile e dell’educazione ai cittadini».

E non dimentica neppure i rifiuti e la loro gestione integrata.
«La gestione corretta e sostenibile del ciclo dei rifiuti è una miniera dal punto di vista del risparmio di energia e di materia. Spesso poi questa filiera è sottovalutata dal punto di vista economico, ma ha invece un impatto significativo, oltre a garantire un’alta qualità della vita nelle nostre città».

Fermo il fatto che la vostra proposta di disegno di legge è assolutamente encomiabile e da evidenziare, perché poi, dopo la presentazione, da parte del Pd ci si è limitati a commentare le misure anticrisi del governo con frasi del tipo “troppo poco”, o “troppo tardi” e invece non si è detto che si doveva fare altro, ovvero quello che è contenuto nel testo “Rottamare il petrolio”?
«Non sono d’accordo, è stato detto più volte cosa fare e come farlo, utilizzando tutti i mezzi possibili, ma purtroppo la cultura politica media italiana, rispetto a questo tema è anni luce indietro. Io combatto una battaglia quotidiana e rifiuto tante interviste sulle polemiche del momento, dal caso Villari in giù. Comunque le assicuro che tutti appena ne abbiamo occasione cerchiamo di parlarne».

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