[02/12/2008] Consumo

La guerra degli alberi di Natale tra Messico, Usa e Canada

LIVORNO. Gli alberi di Natale importati in Messico dagli Usa e dal Canada porterebbero nel grande Paese sudamericano parassiti e malattie, denuncia la Asociación nacional de productores de arboles de navidad del Méssico (Anpanem)che dicono anche che «le autorità hanno poco o nessun rispetto».

La competizione degli alberi di Natale Yankee si fa sempre più dura e secondo il presidente dell´Anpanem Matías Arredondo «si sostiene con l´inefficienza delle autorità che non li ispezionano».

Solo il 30% degli alberi di Natale che si venderanno in Messico è di produzione nazionale e questa è sottoposta ad ispezioni fitosanitarie, anche le importazioni dovrebbero essere sottoposte ad ispezioni, ma secondo i produttori messicani «sono aleatorie e coprono meno del 10% del totale».

Per Arredondo, gli alberi di Natale forestieri «sono di cattiva qualità è arrivano malati. Gli alberi di Natale che importa il Messico non effettuano, nella maggior parte dei casi, alcun processo di certificazione nei loro Paesi di origine». Secondo Gerardo Molina, un dirigente dei produttori nazionali, «Negli Stati Uniti, principale fornitore, le aziende produttrici di alberi di Natale non dispongono di una gestione sanitaria adeguata, non si qualificano nel loro mercato e molte volte si esporta in Messico a basso costo grazie alle loro politiche di sussidio. I loro alberi che non rispettano le condizioni sanitarie né la qualità, sono prodotti-spazzatura, per questo sono tanto economici».

L´Anpanem si è rivolta alla Procuraduría Federal de Protección al Ambiente (Profepa) per chiedere un maggior controllo sulle importazioni di alberi di natale e ispezioni sanitarie.

Nel 2007 il Messico ha importato un milione di alberi di Natale dagli Stati Uniti e dal Canada, e quest´anno la produzione nazionale salita a 800 mila alberi deve far fronte ad un ribasso dei prezzi nordamericani.

Secondo Jorge Rescala Pérez, director de Probosque, le piantagioni di alberi di Natale che si concentrano nello Stato del Messico «sono attività ambientalmente sostenibili e finanziariamente redditizie. Inolttre permettono la restituzione dei suoli all´uso forestale, catturano carbonio, permettono la ricarica delle falde acquifere e rappresentano circa il 15% degli oltre 100 mila posti di lavoro prodotti da tutti i tipi di piantagioni».

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