[04/05/2006] Urbanistica

Legambiente: grazie Ciampi, amico dei piccoli Comuni

ROMA. Dopo la rinuncia a ricandidarsi per il secondo mandato, Legambiente ringrazia il Presidente della Repubblica Carlo Azglio Ciampi per il suo costante impegno in favore dei piccoli comuni e per l’alto patrocinio dato alla campagna "Voler bene all’Italia" ed alle giornate di festa di "Piccola grande Italia".

Lo fa ricordando le parole del Presidente: «Questi borghi, questi paesi rappresentano un presidio di civiltà. Sono parte integrante, costitutiva della nostra identità, della nostra patria. Possono essere un luogo adatto alle iniziative di giovani imprenditori. L´informatica e le tecnologie possono favorire questo processo. […] Può diventare anche questa grande avventura un´opportunità da cogliere».

Un tema che Ciampi non ha mai abbandonato durante il suo settennato ed altrettanto caro a Legambiente, che «esprime al Presidente Ciampi tutta la sua gratitudine per il sostegno ricevuto così per le sue iniziative, e in particolare per Voler bene all’Italia, la festa nazionale dei piccoli comuni, organizzata dall’associazione ambientalista insieme a un vasto comitato promotore, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica. La grande giornata di festa, alla sua terza edizione, cade quest’anno domenica 21 maggio, quando dalle Dolomiti al Salento, dalle Madonie alla Maremma i comuni italiani con meno di 5mila abitanti celebreranno le proprie risorse: il patrimonio d’arte, le tradizioni, i tesori e i talenti nascosti che custodiscono».

L’associazione ambientalista ricorda che spesso il presidente della Repubblica si è rivolto ai più giovani per ricordare che, oltre a comporre la nostra identità, le piccole realtà locali rappresentano una fonte di ricchezza per l’intero paese, e ricorda le parole di Ciampi: «Non è un piccolo mondo antico ma una realtà che ci può dare prospettive di crescita, di guadagno, di qualità della vita» disse nel 2004. E poi nell’ultima edizione di "voler bene all’Italia": «Non dobbiamo temere la globalizzazione, ma non si può rimanere con le mani in mano. Bisogna reagire, con idee, con iniziative, con creatività. Serve coesione sociale; servono nuovi "distretti culturali", dobbiamo contrastare spopolamento e abbandono dei piccoli centri».

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