[28/11/2008] Rifiuti

La Provincia di Livorno scommette su fontanelli di qualità, depuratori e compostiere

LIVORNO. “Meno rifiuti” è il titolo della campagna d’informazione promossa dalla Provincia per favorire la riduzione della produzione dei rifiuti e quattro sono i progetti finanziati per limitare l’uso delle bottiglie in plastica o in vetro e per limitare lo smaltimento in discarica dei rifiuti organici prodotti dalle famiglie (in questo secondo caso in realtà non si diminuisce la produzione, ma solo i conferimenti in discarica!).

Nel dettaglio i progetti riguardano l´installazione di fontanelle per le mense delle scuole del Comune di Suvereto, erogatori per la distribuzione di acqua di alta qualità per 7 Comuni della provincia e distribuzione delle compostiere per gli utenti domestici di Portoferraio e Cecina.

Attraverso i fondi regionali la Provincia di Livorno ha finanziato le due iniziative presentate da Asa (Azienda servizi ambientali), una da Esa (Elba servizi ambientali) e l’altra da Rea (Rosignano energia e ambiente). Adesso avanzano 24 mila euro che serviranno a finanziare altri progetti per la prevenzione alla produzione dei rifiuti. Dunque a breve riapertura del bando.

«Con il finanziamento dei progetti e la campagna d’informazione – spiega Mauro Penco assessore ai rifiuti e bonifiche dell’ente – la Provincia vuole dare strumenti per la diffusione di una nuova cultura della sostenibilità e vuole tradurre i propri intenti in azioni pratiche. Fra l’altro agire per abbattere la produzione dei rifiuti e di quelli portati in discarica vuol dire anche incidere sulla tariffa di igiene ambientale (Tia)».

Si va dunque dalla divulgazione di un’educazione sostenibile -attraverso una serie di materiali e opuscoli che verranno forniti anche in occasione della domenica ecologica nella città di Livorno – fino al finanziamento dei progetti volti alla riduzione dell’uso di imballaggi e al recupero della parte compostabile del rifiuto. Una serie di azioni virtuose nell’intento di dare il buon esempio ai cittadini. Ma la prevenzione della produzione del rifiuto - il primo step per una corretta politica di gestione dei rifiuti (prevenzione, recupero di materia o di energia, smaltimento) implica anche l’impegno da parte delle istituzioni per il rispetto della legge sul gpp.

La legge nazionale imporrebbe fin dal 1997 che almeno il 30% degli acquisti siano riconducibili a materiali riciclati, per esempio inserendo queste condizioni all’interno delle gare di appalto di servizi e forniture.
In Toscana poi vi è la legge regionale per la gestione dei rifiuti (Lr 61/2007) che prevede indicazioni – da rispettare obbligatoriamente con tanto di sanzioni - che vanno dalla previsione di una quota del 40% di acquisti verdi (carta e cartone riciclata e manufatti in plastica riciclata) da parte della Regione, province e comuni, all’inserimento di specifici condizioni per favorire l’uso di residui recuperabili nei capitolati per appalti pubblici di opere, di forniture e di servizio, fino appunto alle indispensabili sanzioni in caso di non rispetto.

Se il settore della spesa pubblica in Italia nel 2006 ha superato il 50% del pil nazionale (fonte Istat) il rispetto della legge nazionale e toscana non solo servirebbe per dare l’esempio nei confronti dei cittadini, ma contribuirebbe a indirizzare la spesa pubblica verso prodotti più sostenibili e quindi a riorientare l´economia.

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