[28/11/2008] Aria

Commissione Ue: i negoziati globali sul clima a Poznań devono passare all´alta velocità

BRUXELLES. «La Commissione europea e gli Stati membri dell´Ue hanno intenzione di procedere a ritmo più sostenuto per quanto riguarda i negoziati internazionali su un nuovo trattato globale per il clima e spingeranno per portare avanti una serie di punti alla conferenza sui cambiamenti climatici dell´Onu che si svolgerà a Poznań, in Polonia, dal 1 al 12 dicembre prossimo», parola della Commissione europea.

A rappresentare l´Ue alle riunioni di alto livello della conferenza l´11 e 12 dicembre sarà una delle bestie nere del nostro governo: il commissario all´ambiente Stavros Dimas che spiega: «La crisi finanziaria ha messo in evidenza la follia consistente nel trascurare i segnali di pericolo chiari. Con i cambiamenti climatici non possiamo permetterci di ripetere questo errore se vogliamo prevenire conseguenze economiche e sociali pericolose e forse catastrofiche nei prossimi decenni. Anche se è troppo presto per aspettarci traguardi importanti, la conferenza di Poznań deve modificare il livello delle discussioni: da colloqui esplorativi devono trasformarsi in negoziati concreti ed inviare un chiaro segnale che mostri che il mondo è pronto a concludere un trattato ambizioso sul clima fra un anno a Copenaghen».

Le riunioni ad alto livello della conferenza si concentreranno sull´elaborazione di una visione condivisa e sulle modalità di finanziamento del futuro accordo. Saranno precedute l´8 e 9 dicembre a Varsavia da una riunione internazionale dei ministri delle Finanze.

Oggi la Commissione europea spiega in una nota che «La futura strategia, che riguarderà il periodo successivo al 2012, quando gli obiettivi del protocollo di Kyoto sulle emissioni saranno scaduti, dovrà contare su una partecipazione globale ed affrontare i cambiamenti climatici in modo onnicomprensivo ed ambizioso. La sua ´visione condivisa´ dovrebbe mirare, per i paesi industrializzati, a ridurre drasticamente le emissioni globali di gas serra entro il 2020 aiutando i paesi in sviluppo, con un sostegno tecnologico e finanziario, ad evolvere lungo un percorso a basso tenore di carbonio ed adattarsi all´incidenza dei cambiamenti climatici che sono ormai inevitabili. L´Ue è fermamente convinta che il surriscaldamento del pianeta non debba superare i 2°C rispetto ai livelli preindustriali, poiché solide prove scientifiche indicano che oltre tale soglia il rischio di cambiamenti ambientali irreversibili, e probabilmente catastrofici, diverrebbe ben maggiore».

«Mantenersi al di sotto dei 2°C - continua la nota - significa che le emissioni globali raggiungeranno il punto culminante entro il 2020 e in seguito saranno almeno dimezzate, entro il 2050, rispetto ai livelli del 1990. Per arrestare l´aumento delle emissioni globali i paesi industrializzati dovranno ridurre, entro il 2020, l´insieme delle emissioni del 30% rispetto ai livelli del 1990, mentre i paesi in sviluppo, in particolare le principali economie emergenti, dovrebbero contenere l´incremento delle emissioni mantenendole al di sotto del 15-30% rispetto al livello ´tutto come prima´ previsto per il 2020».

Per Barroso e company la conferenza di Poznań rappresenta un´occasione importante per fare il punto sui negoziati svolti finora, accelerarne il ritmo e realizzare ulteriori progressi, e gettare fondamenta solide per l´ultimo anno di negoziato. I risultati chiave per i quali la Ue spingerà sono: accordo su un programma di lavoro chiaro che orienti i negoziati nel 2009, ivi compresa un´eventuale riunione ministeriale straordinaria a circa metà anno; progressi per l´adozione di un´ampia ´visione condivisa´ volta ad un´azione di cooperazione, che includa gli obiettivi per il 2020 e il 2050; riesame completo delle modalità volte a migliorare e rafforzare il protocollo di Kyoto. Decisione sullo snellimento della gestione del "meccanismo di sviluppo pulito" del protocollo, che rappresenta un importante canale di finanziamento e di tecnologia ai fini di uno sviluppo a basso tenore di carbonio nei paesi in sviluppo: tale decisione è possibile e di immediata attuazione; decisione tassativa volta a rendere operativo quanto prima il Fondo di adattamento a Kyoto per i paesi in sviluppo, risolvendo le difficoltà connesse alla fase iniziale.

Dopo aver ottenuto il consenso globale sul come il nuovo trattato deve affrontare il disboscamento tropicale, la Commissione europea promuoverà le sue proposte di dimezzarlo entro il 2020, arrestare la perdita globale di copertura forestale entro il 2030 e creare un meccanismo mondiale del carbonio forestale per aiutare i paesi in sviluppo.

Dimas rivendica il ruolo guida dell´Ue che «impegnandosi a ridurre le emissioni di almeno il 20% dei livelli del 1990, entro il 2020, e a ridurle fino al 30% se altri paesi industrializzati s´impegnano a riduzioni analoghe in base ad un nuovo accordo globale. Il pacchetto normativo in materia di clima e di energia proposto dalla Commissione nel mese di gennaio 2008 condurrà l´Ue molto in là sulla via del conseguimento di tali obiettivi. I negoziati in merito stanno entrando nella fase conclusiva ed il pacchetto è all´ordine del giorno della riunione del Consiglio europeo l´11 e 12 dicembre, in concomitanza con le riunioni di alto livello a Poznań».

La delegazione Ue a Poznan sarà guidata dalla "troika"´ che è composta, per le riunioni di alto livello, dal ministro francese dell´ecologia, Jean-Louis Borloo, dal ministro ceco dell´ambiente, Martin Bursik e dal commissario Dimas.

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