[04/05/2006] Parchi

L´Umbria vuole abolire gli enti parco regionali

PERUGIA. Il vicepresidente della regione Umbria, Carlo Liviantoni, ha annunciato il "superamento" degli enti parco con un disegno di legge di riforma delle Comunità montane. I parchi regionali umbri sono sei e di estensioni limitate e secondo Federparchi gli «sono state assegnate negli anni assai scarse risorse finanziarie e assicurate dotazioni di mezzi e personale decisamente insufficienti».

Nonostante questo «hanno trovato il modo di promuovere iniziative di tutela della biodiversità, di innovazione nella gestione di spinose emergenze ambientali, di promozione dello sviluppo delle comunità locali di sicuro interesse e di cui ha beneficiato l´intera regione, anche grazie alla capacità dei parchi di catalizzare finanziamenti nazionali e comunitari».

Per questo la federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali ha invitato la giunta regionale umbra a riconsiderare l´atteggiamento nei confronti del sistema di parchi naturali. Per Federparchi è certamente arrivato il momento i rifletter sul riordino degli enti regionali ma «occorre innanzitutto chiarire, in Umbria, se si intende salvaguardare, o meglio ancora potenziare, questa essenziale funzione speciale, introdotta in Italia da molte legislazioni regionali e infine sancita dalla legge quadro nazionale sui parchi, la 394 del 1991.

Solo in un secondo tempo, e con un dibattito partecipato e consapevole, si dovrà decidere se, nel quadro della specifica realtà umbra, gli Enti parco vadano riformati, sostituiti, accorpati. Non certo, comunque, "superati" in favore di improbabili annegamenti fra le varie funzioni di soggetti come le Comunità montane, le cui finalità non possono che riguardare la gestione di servizi a scala sovracomunale».

(nella foto la cascata delle Marmore)

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