[27/11/2008] Comunicati

Biodiversità, Zps, acqua e rifiuti: raffica di procedure di infrazione dell´Ue

BRUXELLES. La Commissione Ue ha fatto partire una raffica di procedure di infrazione verso alcuni Paesi membri. Stavolta l´Italia non c´è ma le procedure riguardano (e confermano) temi per i quali il nostro Paesi è già sotto osservazione e che recenti proposte di legge (come quelle per la revisione della legge sulla caccia o le modifiche alla normativa sui rifiuti) vorrebbero rimettere in discussione.

La Commissione europea ha inviato alla Bulgaria lettere di diffida non aver attuato adeguatamente la direttiva quadro sui rifiuti con la mancata realizzazione adeguato di gestione dei rifiuti domestici a Sofia. La seconda diffida riguarda le valutazioni dell´impatto ambientale previste dalla direttiva sugli uccelli selvatici nelle Zone di protezione speciale (Zps).

«I cittadini bulgari hanno il diritto di godere di spazi urbani puliti e le autorità devono garantire la rapida messa a punto di un sistema adeguato di gestione dei rifiuti per la città di Sofia – ha detto il commissario Ue all´ambiente Stavros Dimas - La Bulgaria deve fare tutto il possibile per proteggere i suoi habitat naturali, gli uccelli, la flora e la fauna. La ricca biodiversità del paese è un aspetto di cui andare fieri, che non può essere trascurato o messo a repentaglio».

Contro la Grecia: la Commissione ha avviato un procedimento per il mancato trattamento delle acque reflue e per problemi relativi a una discarica di rifiuti.

Nel primo caso la Commissione avvia un procedimento d´infrazione nei confronti della Grecia che non ha predisposto l´infrastruttura necessaria alla raccolta ed al trattamento delle acque reflue in 12 centri urbani, pur essendo già stata condannata dalla Corte di giustizia europea per tale violazione. Nel secondo caso la Commissione invia alla Grecia un parere motivato in merito ai problemi causati dall´attività di una nuova discarica che viola la normativa UE in materia di rifiuti.
La Commission ha avviato una procedura giudiziaria contro la Spagna per due infrazioni ambientali: trattamento non-conforme delle acque reflue in oltre 400 municipalità estrazione di carbone a cielo aperto in un Sito Natura 2000 nella Castiglia-Leon.

Il commissario Dimas si è detto «Molto inquieto di costatare che, in uno Stato membro dove l´acqua è una risorsa rara e preziosa, un gran numero di municipalità scarica nei fiumi e nel mare, comprese nelle zone sensibili, delle acque reflue che non sono state correttamente trattate. Incoraggio vivamente la Spagna a prendere delle misure immediate per rimediare a questa situazione. E´ anche essenziale di assicurarsi che la legislazione comunitaria in materia ambientale sia correttamente messa in opera al fine di proteggere la biodiversità ricca e preziosa della Spagna».

Sono state invece chiuse le procedure contro Gran Bretagna e Portogallo per non aver proceduto alla designazione di Aree di protezione a livello nazionale secondo le direttive Habita (Sic) e Uccelli (Zps).

Il Portogallo non aveva preso misure sufficienti per proteggere l´aquila del Bonelli e gli uccelli delle steppe, la Gran Bretagna non aveva rafforzato la protezione delle torbiere della Cumbria e dei siti di riproduzione del salmone nel fiume Faughan, in Irlanda del nord.

Per Dimas «La biodiversità dell´Europa è più che mai minacciata, è per questo che è ancora più importante far rispettare la legislazione relativa all´ambiente degli uccelli selvatici. Mi rallegro anche di sapere che la Gran Bretagna ha colmato le ultime lacune nella sua rete terrestre di siti protetti che sono importanti dal punto di vista della conservazione degli habitat naturali»

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