[26/11/2008] Comunicati

Il piano anti-crisi dell´Ue vuole ´continuare ad investire nel futuro´ verde

BRUXELLES. Ls Commissione europea ha presentato il "Recovery plan" a breve termine per affrontare la crisi finanziaria diventata economica ed occupazionale e che prevede investimenti e stimoli fiscali per 200 miliardi di euro nel periodo 2009-2010, ovvero l´1.5% del Pil Ue. Ma quanto spazio ha l´economia verde nel piano presentato da Barroso? A dare una prima scorsa alla sua relazione non poco.

Non a caso la seconda parte del documento si intitola «Continuare ad investire nel futur » e sottolinea da subito che «Stiamo assistendo all´inizio di un grande cambiamento strutturale verso una economia a basse emissioni di carbonio. Questo prevede l´Ue con la possibilitàdi creare nuove imprese, nuove industrie e milioni di nuovi e remunerativi posti di lavoro. Tutti i settori devono partecipare: per esempio la recente decisione sul controllo sullo stato di salute della Pac impegna 3 miliardi di € per investimenti climate-friendly nello sviluppo delle zone rurali. Questo può portare sia benefici a breve termine che duraturi per l´Unione».

L´Ue punta a massimizzare le prestazioni e ridurre al minimo i costi, dando impulso all´efficienza energetica per illuminazione, raffreddamento e sistemi di riscaldamento degli edifici e per altre tecnologie come veicoli e macchinari con effetti positivi per le famiglie e le imprese a breve termine.

«Allo stesso tempo, l´Europa deve accelerare i suoi investimenti in modelli di infrastrutture sostenibili, che facciano parte di reti trans europee»: l´alta velocità, reti Ict, interconnessioni energetiche e pan-europee delle infrastrutture della ricerca. Per questo è previsto un supplemento di 5 miliardi per le interconnessioni energetiche e progetti di infrastrutture a banda larga e un raddoppio degli sforzi per l´efficienza energetica e la mitigazione il cambiamento climatico: «Agendo insieme, gli Stati membri e le istituzioni dell´Ue dovrebbero adottare misure urgenti per migliorare l´efficienza energetica del parco immobiliare e degli edifici pubblici e promuovere rapida adozione di prodotti "verdi": gli Stati membri dovrebbero fissare obiettivi impegnativi per garantire che gli edifici pubblici, privati e di edilizia popolare soddisfino i più alti standard europei in materia di efficienza energetica e norme che li rendano soggetti a certificazione energetica su base regolare».

Per facilitare il raggiungimento dei rispettivi obiettivi nazionali, gli Stati membri dovrebbero prendere in considerazione l´introduzione di un riduzione delle tasse di proprietà per il rendimento energetico degli edifici. La Commissione collaborerà con la Banca europea di investimenti (Bei) e un certo numero di banche di sviluppo nazionali per avviare un "fondo 2020" per la produzione di energia, per il cambiamento climatico e invita gli Stati membri e l´industria a sviluppare con urgenza innovativi modelli di finanziamento, sulla base di risparmi realizzati sulla bolletta energetica.

L´Ue proporrà di varare aliquote Iva ridotte per prodotti e servizi verdi, ed incoraggerà gli Stati membri a fornire ulteriori incentivi ai consumatori per stimolare la domanda di prodotti rispettosi dell´ambiente. In più gli Stati devono definire urgentemente le prestazioni ambientali per alimentatori esterni, stand-by mode, set top box e lampade fluorescenti; l´Ue proporrà misure per il risparmio energetico per televisori, l´illuminazione domestica, frigoriferi e congelatori, lavatrici, caldaie e condizionatori d´aria.

La Commissione chiede lo sviluppo di tecnologie pulite per le auto e le costruzioni, e il manifatturiero, comparti industriali che hanno visto scendere la domanda a causa della crisi e che devono far fronte a sfide nella transizione verso l´economia verde: a questo proposito la Commissione propone di lanciare 3 importanti partnership tra pubblico e privato.

Una "European green cars iniziative", che prevede la ricerca su una vasta gamma di tecnologie e infrastrutture energetiche intelligenti, essenziale per aumentare l´utilizzo di risorse rinnovabili e non inquinanti, finanziato da Ue, Bei e industrie e Stati membri con almeno 5 miliardi di €.

Per le costruzioni invece c´è l´iniziativa "European energy-efficient buildings" per la promozione delle tecnologie verdi e lo sviluppo dell´efficienza energetica in edifici nuovi e ristrutturati al fine di ridurre radicalmente il loro consumo di energia e le emissioni di CO2. La cifra prevista è di 1 miliardo.

Infine propone l´aumento dell´utilizzo delle tecnologie di punta nel settore manifatturiero attraverso l´iniziativa "a factories of the future" per aiutare soprattutto le piccole e medie imprese ad adeguarsi alla concorrenza mondiale aumentando la loro base tecnologica. La dotazione stimata per questa azione è di 1,2 miliardi.

Il documento impegna l´Ue a mantenere gli obiettivi di sviluppo del millennio, e alla creazione di nuovi, flessibili e innovativi strumenti per aiutare i paesi in via di sviluppo ad affrontare l´impatto della crisi. «Favorire lo sviluppo sostenibile attraverso il raggiungimento degli obiettivi del millennio e per l´Ue tanto più importante in un periodo di crisi economica per ripartire i benefici dello sviluppo sostenibile e della lotta contro il cambiamento climatico, della sicurezza energetica e alimentare e del buon governo.

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