[26/11/2008] Vivere con cura di Marinella Correggia

Istruzione per la tribù dei senza cellulare

RIETI. Chi legge queste righe e non possiede un cellulare alzi il pollice. Certamente in Italia siamo pochi. Una piccola tribù superstite. Quasi perseguitata, a parole invidiata: “Bel lusso il tuo eh?”. Sì, in effetti è una bella libertà; anche se il termine cellulare non deriva da “cella di prigione” (supponiamo).
Ma i no-cell possono rispondere con una serie sfaccettata di buone ragioni ecosociosanitarie ormai risapute che dunque non ripetiamo.

Ma comunque la detta tribù superstite deve mantenere alcune regole di comportamento sia con i colleghi di lavoro con gli amici, per non essere accusata di privilegio e irrintracciabilità e provocati disagi. Dobbiamo essere rintracciati con altri mezzi. E’ un esercizio di comunicazione meno invasiva, quella del futuro.

• Ad esempio essere diligenti nel rispondere alla posta elettronica; e a questo scopo saremo facilitati dal chiedere ai mittenti di mettere il nostro nome di destinatari nell’oggetto, così sapremo che è proprio per noi e apriremo subito il messaggio

• Teniamo una segreteria telefonica sul telefono di casa (al quale possiamo anche non rispondere, lasciando lavorare la segreteria telefonica; purché poi la ascoltiamo e rispondiamo. C’è anche il telefono fisso non profit: la cooperativa sociale Livecom, prima in Italia, offre a privati e strutture un servizio di telefonia fissa, collegamenti a internet e posta elettronica su tutto il territorio nazionale

• Usiamo i telefoni pubblici. Esistono carte telefoniche con codice personale che permettono di chiamare ovunque da ogni telefono pubblico e privato con addebito successivo sulla bolletta di casa. Si evita di cospargere il pianeta di indistruttibili schede telefoniche o di farsi mangiare le monetine da apparecchi manomessi (un altro modo per non essere derubarti che modicamente è provare prima con un cent). Ecologiche anche le schede ricaricabili (ad esempio quelle delle Poste).

• Imparare a usare il sistema sms da telefoni pubblici, ma appunto senza abusare degli altrui cellulari.

• Visto che se non abbiamo il cellulare è perché lo riteniamo poco necessario, o disutile, evitiamo di dipendere dalla risposta di quello degli altri: scriviamo con posta elettronica o chiamiamo con i telefoni fissi; cerchiamo di essere veloci con chi chiama dal suo cellulare, ricordandogli che secondo studi medici è meglio usarlo come radio di emergenza: solo messaggi brevi e urgenti.

• Agli appuntamenti dobbiamo essere puntuali perché per strada potremmo non trovare facilmente un telefono per avvertire del nostro ritardo, e perché comunque non dobbiamo dipendere dal telefonino altrui

• E per ripararci dai possibili ritardi altrui si dirà, se l’appuntamento è per strada: “Ti aspetto lì per un quarto d’ora, poi vado a cercare un telefono per chiamarti - è lecito ‘disturbare’ sul cellulare del colpevole del ritardo) e se non ne trovo me ne vado.

• Rifiutare le proposte di regalo di cellulare e restituire il regalo stesso.

• Non regalarlo né farlo regalare da nonni e zii a bambini piccoli e adolescenti.

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