[25/11/2008] Aria

Oceani meridionali, le correnti si spostano ma non cambiano ed assorbono CO2

LIVORNO. Un recente studio ribalta i risultati di una precedente ricerca condotta nei mari dell´Australia e dell´Antartide: gli oceani del sud del pianeta assorbono ancora più CO2 di quanto si pensava e rappresentano il più efficiente e capiente "pozzo di carbonio" per le emissioni genarate dall´uomo attraversio l´utilizzo di combustibili fossili e con la deforestazione.

Il calo dell´assorbimento di carbonio da parte degli oceani meridionali veniva attribuito al cambiamento delle correnti ed all´aumento della potenza dei venti causati dal riscaldamento globale.

Lo studio pubblicato su Nature Geoscience mette a confronto i dati raccolti dalle navi oceaniche fin dagli anni ´60 e quelli più recenti raccolti con centinaia di boe elettroniche e dimostra che il Southern Ocean ha mantenuto la sua capacità di assorbimento dell´eccesso di carbonio nonostante i giganteschi cambiamenti climatici ed ambientali in corso.

Steve Rintoul, del Center for australian weather and climate research, che partecipa al team di ricercatori che include anche scienziati dell´Institute for marine research dell´università tedesca di Kiel, sottolinea alla Reuter che «è una cosa positiva. E´ una cosa che ci dice che non abbiamo motivo di preoccuparci tanto quanto pensavamo. I dati, così come precedenti studi, dimostrano che l´oceano meridionale sta diventando più caldo, e anche più fresco. Attraverso i dati su salinità e temperature, il team ha potuto misurare la densità dell´acqua marina ed il modo in cui cambia la densità da una zona all´altra in relazione alla velocità di spostamento trta due zone. Osservando la densità possiamo dire qualcosa sul modo in cui le principali correnti sono o non sono cambiate. E questa è stata la sorpresa. Abbiamo riscontrato che le correnti non erano cambiate. Avevano spostato la loro posizione, e si sono spostate più vicino all´Antartide, ma non sono diventate più forti o più deboli».

Gli scienziati stanno studiando attentamente ogni modifica anche lieve della corrente circumpolare antartica, una vasta massa d´acqua che scorre da ovest verso est intorno al continente, a circa 40 gradi sud, spinta anche dai potenti venti occidentali che spazzano l´oceano e che agisce come un gigantesco motore del clima planetario.

Secondo Rintoul «La corrente ora è più vicina all´Antartide di quanto lo sia stata nel precedente decennio ma sposta più o meno la stessa quantità d´acqua».

La CO2 viene assorbita dallo strato superficiale del turbolento Southern ocean è poi trasportata in profondità dalle correnti ed è assorbita dal fitoplancton, e zooplancton e da altri organismi marini che poi sprofondano nell´oceano quando muoiono.

Alcune masse d´acqua ricche di CO2 risalgono dalle profondità antartiche (upwelling), rilasciando anidride carbonica e le sostanze nutritive che rendono la vita marina così ricca e varia, mentre più distanti dall´Antartide le grandi correnti oceaniche affondano nuovamente. Il risultato, secondo i ricercatori australiani e tedeschi è che l´oceano assorbe molta più CO2 di quanta ne rilasci.

Il rapporto sottolinea che «inoltre, l´upwelling vicino all´´Antartide e l´affondamento più a nord, non è cambiato».
Le ricerche precedenti suggerivano che l´aumento della velocità dei venti superficiali stava aumentando l´uppwelling aumentando il deposito di carbonio nell´acqua profonda.

La scoperta tranquillizza per il presente (ma non fa calare le preoccupazioni per l´acidificazione degli oceani) ma lo stesso Rintoul dice che è molto difficile prevedere cosa accadrà nell´oceano in futuro, nemmeno i più potenti computer esistenti e i modelli climatici più sofisticati sono in grado di prendere davvero in considerazione gli impatti generali di "piccole" turbolenze.

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