[21/11/2008] Rifiuti

Arpat al lavoro per un consumo sostenibile

LIVORNO. Promuovere percorsi e definire proposte per favorire la diffusione del consumo sostenibile in Italia, operando in supporto alla Strategia italiana per il consumo e la produzione sostenibile, in fase di definizione da parte del ministero dell’Ambiente. Con questi obiettivi è stato costituito nell’estate scorsa il gruppo di lavoro nazionale Consumo sostenibile, che si è riunito recentemente a Fiesole per analizzare alcune tra le buone pratiche più significative messe in atto nel territorio italiano.

«La cosa significativa – spiega Simone Ricotta di Arpat Toscana, ente che coordina il gruppo - è che abbiamo cominciato a lavorare sia su iniziative istituzionali, come il noto progetto “Cambieresti?” del Comune di Venezia, ma anche su iniziative spontanee dei cittadini, come i Gas e i distretti di economia solidale. E’ particolarmente importante lavorare su questi processi dal basso orientati alla sostenibilità perché ci siamo resi conto che è necessario supportarli con politiche e strumenti che facilitino il lavoro a questi “eroici” consumatori».

In effetti partecipano al Gruppo soggetti pubblici e privati, esperti e portatori di interessi sul tema del consumo sostenibile: ministero dell’Ambiente, agenzie regionali per la protezione ambientale, enti locali, organizzazioni internazionali, università ed istituti/enti di ricerca, fondazioni, rappresentanze della grande distribuzione organizzata, reti di buone pratiche, esperti, associazioni ambientaliste e di consumatori. L’incontro ha avuto per obiettivo la condivisione dei linguaggi e degli scenari del consumo sostenibile, nonché la definizione e la pianificazione delle attività del Gruppo.

«Per il momento si tratta di un gruppo di lavoro per così dire chiuso – continua Ricotta – ma una volta stabiliti i sub-obiettivi che vogliamo raggiungere organizzeremo eventi e iniziative per coinvolgere i cittadini, penso già a partire dalla prossima primavera».

Il gruppo di lavoro è stato costituito nell’ambito del Comitato di gestione coadiuvato dal ministero dell’Ambiente che si occupa del Piano d’azione nazionale per gli “acquisti verdi” della pubblica amministrazione e delle Politiche integrate di prodotto. Fronti sui quali c’è ancora moltissimo da lavorare visto che soltanto pochissimi enti pubblici in Italia rispettano gli obblighi di legge (presenti fin dal 1997) sul gpp e che anche quando sanzioni in tal senso sono previste come dalla recente legge toscana sui rifiuti, difficilmente sono comminate.

«Queste azioni, insieme a quelle sulla riduzione degli imballaggi, sono tra gli aspetti che noi vogliamo considerare con maggiore attenzione - prosegue Simone Ricotta – rientrano nelle buone pratiche che contribuiremo a promuovere nei prossimi mesi tentando di contaminare le politiche e le attività delle varie comunità, a diverse scale territoriali, con il tema del consumo sostenibile, in un momento storico dove emerge sempre di più la necessità di cambiamento e orientamento verso la sostenibilità. A proposito della riduzione degli imballaggi per esempio abbiamo analizzato il protocollo d’intesa che il gruppo Coop nazionale ha siglato col ministero dell’ambiente, dove non si parla solo di offerta di prodotti ecologici, ma anche di impatti ambientali dei punti vendita e di coinvolgimento delle filiere produttive dei prodotti a marchio Coop sul fronte dell’efficienza energetica e di materia».

La discussione che si è sviluppata nell’ambito dei lavori delle due giornate di Fiesole ha riguardato quindi sia gli aspetti della replicabilità e dell’innovazione e del cambiamento propri di ciascuna buona pratica, sia i temi degli strumenti e delle politiche di sostegno alla diffusione della sostenibilità del consumo, sia in senso ambientale, sociale, culturale ed economico.

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