[20/11/2008] Rifiuti

Pile e accumulatori, approvato il nuovo decreto

LIVORNO. E’ in arrivo anche in Italia la disciplina sulla commercializzazione delle nuove pile e di quelle a fine vita: ieri (ma con due anni di ritardo) il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva il decreto legislativo di recepimento della direttiva europea (2006/66/CE) che disciplina le nuove modalità di produzione ma anche di smaltimento di pile e accumulatori e che di fatto abroga la direttiva 91/157/CEE.

Stretta sull’uso di sostanze pericolose (come cadmio e mercurio), innalzamento dei target di raccolta differenziata e riciclaggio di quelle divenute rifiuti è il contenuto del provvedimento che si rivolge a tutti i soggetti coinvolti nella filiera, dal produttore all’utilizzatore finale.

Entro il 26 settembre 2008 l’Italia avrebbe dovuto “tradurre”la direttiva europea nel nostro ordinamento giuridico, ma soltanto adesso ha varato un decreto che disciplina le nuove modalità di produzione e di smaltimento di pile e accumulatori. Un provvedimento comunque che dovrebbe fra proprie le maggiori novità della direttiva

La direttiva europea impone infatti novità non di poco conto: vietata la commercializzazione delle pile e degli accumulatori contenenti più dello 0,0005% di mercurio in peso, ad eccezione delle batterie a bottone con un tenore della medesima sostanza non superiore al 2%. Mentre per le batterie portatili (comprese quelle incorporate negli apparecchi) impone la soglia massima di cadmio dello 0,002%. Però tutte queste limitazioni non valgono per i sistemi di emergenza e d’allarme, per gli strumenti medici e per gli utensili elettrici senza fili.

Per le pile giunte a fine vita, la direttiva prevede nuove soglie minime di raccolta del 25% entro il 26 settembre 2012 e del 45% entro il 26 settembre 2016. E non solo perché l’Italia e tutti gli Stati membri dovranno pure rispettare entro il 26 settembre 2011 le soglie minime di riciclo. In particolare per le batterie al piombo/acido, l’obiettivo da raggiungere è fissato a 65% in peso medio di pile e massimo riciclaggio del contenuto di piombo che sia possibile evitando costi eccessivi. Mentre per gli accumulatori al nichel-cadmio è indicato il 75% in peso medio di pile e massimo riciclaggio del contenuto di cadmio che sia possibile evitando costi eccessivi. Per gli altri rifiuti di pile ed accumulatori si parla del 50%.

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